L’agricoltura come fonte di materie prime che contribuiscono al risparmio energetico, sostituendo l’uso dei combustibili fossili altamente inquinanti con sostanze di origine vegetale, rinnovabili e che meglio garantiscono la sostenibilità ambientale. E’ questa oggi una priorità assoluta dello sviluppo sostenibile, assunta come strategica dal governo regionale della Toscana – ricorda l’Amministratore dell’Arsia, Maria Grazia Mammuccini – che è stata ribadita con forza anche in occasione di “Terra Futura”, la manifestazione appena conclusa a Firenze dedicata allo sviluppo sostenibile.
In attuazione delle scelte di governo della Regione Toscana, proprio su questi temi, l’Arsia ha da tempo avviato il lavoro secondo due filoni principali, che ora potranno trovare una partnership strategica proprio in Cispel e nel sistema delle aziende che ad essa fanno riferimento.
Il primo di questi filoni di intervento è costituito dalle biomasse, tema sul quale l’Arsia ha attivato progetti integrati attinenti la selvicoltura, la gestione multifunzionale dei boschi e la valorizzazione delle risorse del bosco, nella consapevolezza, tra l’altro che la Toscana è la regione italiana con la maggiore copertura forestale (oltre un milione di ettari, di cui il 70% rappresentato da boschi cedui). Per molte zone collinari e montane della Toscana il legno, compreso quello di scarto dell’agricoltura (es. potature) può oggi rappresentare una valida alternativa all’utilizzo di combustibili fossili, tanto più in quelle aree che non dispongono di una rete di metanizzazione, dove l’accordo con Cispel può oggi fornire l’opportunità di creare impianti in grado di sfruttare questa risorsa a vantaggio delle comunità, contribuendo a creare occupazione e ad assicurare il presidio umano del territorio. Per la promozione delle biomasse per fini energetici, considerando anche quelle prodotte in ambito agricolo, l’Arsia coordina inoltre il progetto Bioenergy Farm, realizzato in attuazione del Programma Nazionale Biocombustibili del Ministero per le politiche agricole e forestali che mira alla costruzione di modelli aziendali o interaziendali di “bioenergy farm” volti ad una maggiore autosufficienza energetica, che potrà adesso avvalersi anche delle ulteriori sinergie derivanti dalla collaborazione con Cispel.
Il secondo filone di attività, non meno interessante riguarda la coltivazione di piante oleaginose (ad esempio il girasole, la colza ecc.) con l’obiettivo della produzione di biocarburanti. Si tratta peraltro di colture – ricorda l’Amministratore dell’Arsia – che sono oggetto di aiuto da parte dell’Unione Europea se finalizzate all’uso energetico. In breve – riassume Mammuccini – la collaborazione con Cispel, che si avvia con la firma di questo protocollo, offre l’occasione di lavorare, affinando e migliorando tecnologie già esistenti, e per integrare opportunamente la filiera. Si potranno, per esempio, avviare progetti pilota, per l’utilizzo di queste tecnologie mettendo a frutto le risorse dell’agricoltura toscana e favorire accordi con le aziende municipalizzate per l’utilizzo del biodiesel di provenienza toscana.
Sempre sul fronte dell’utilizzo del legno toscano inoltre si allargano gli spazi di collaborazione già avviati con il progetto CLEA (la casetta in legno per scopi di protezione civile e per emergenze abitative) ampliando il raggio di azione in particolare alla diffusione degli annessi agricoli in legno.
Acque depurate, per irrigare colture e salvare falde
Da anni l’Arsia conduce attività di sperimentazione sull’utilizzo irriguo per le colture orticole dei reflui civili depurati al fine di valutarne la compatibilità agronomica, igienico-sanitaria e ambientale. La sperimentazione ha riguardato colture differenti (dapprima pomodori e poi melanzane e carciofi) ed è stata condotta in aziende diverse e su reflui depurati provenienti da diverse tipologie di insediamento.
La sperimentazione ha evidenziato la possibilità di impiegare proficuamente i reflui civili, verificando l’idoneità delle produzioni ottenute, sia sul piano qualitativo che sul piano microbiologico.
Inoltre, distribuendo i reflui con impianti di irrigazione a goccia, è stata evidenziata la validità del l’utilizzo non solo per il risparmio di risorse idriche ma anche per la possibilità di sfruttare i nutrienti contenuti, quali elementi fertilizzanti delle colture, realizzando un risparmio di azoto fino al 30 -40 % rispetto al fabbisogno della coltura.
La Regione Toscana (Dipartimento delle politiche territoriali e ambientali – Area tutela delle acque) ha inoltre affidato all’Arsia l’incarico di svolgere un’“Indagine sulla potenzialità di utilizzo irriguo delle acque reflue depurate sul territorio toscano”, per individuare le aree toscane suscettibili di utilizzo delle acque derivate da depuratori civili, al fine di attenuare, soprattutto in estate e nelle zone più critiche, i prelievi dalle falde e dai corsi d’acqua. Lo studio, che verrà ulteriormente approfondito nel 2004, ha già portato alla creazione di un sistema informativo territoriale con l’individuazione dei depuratori più idonei all’impiego irriguo dei reflui.
Per ciascuno dei 21 depuratori, individuati come idonei è stata caratterizzata l’area circostante, con l’individuazione delle superfici e delle colture irrigate, la stima dei fabbisogni e la distribuzione della domanda di acqua nel corso dell’estate, realizzando un confronto tra i volumi in uscita dal depuratore e la domanda di acqua da parte delle varie colture, che servirà per la progettazione degli acquedotti rurali deputati alla distribuzione delle acque depurate. Grazie all’odierno protocollo l’Arsia potrà condividere con Cispel queste esperienze e collaborare alle iniziative del Piano Regionale di Azione Ambientale (PRAA) della Toscana 2004-2006, con particolare riferimento all’obiettivo risparmio idrico attraverso la riduzione e l’ottimizzazione dei consumi..
L’impiego del compost di qualità nei campi e nel verde pubblico
Nella prospettiva di dare impulso alla raccolta differenziata dei rifiuti e al loro riutilizzo l’Arsia, in attuazione delle politiche regionali, ha promosso da anni attività volte all’utilizzo di compost di qualità nel settore agricolo, stabilendo rapporti con strutture già facenti parte del Cispel.
Arsia e Siena Ambiente (società che opera nel settore della raccolta e smaltimento dei rifiuti domestici in provincia di Siena) hanno stipulato fin dal 2000 un protocollo d’intesa, collaborando alla realizzazione di una serie di iniziative sperimentali sull’utilizzo del compost, proveniente dalla raccolta differenziata dei rifiuti domestici, per valutare le caratteristiche agronomiche e la validità dell’impiego in agricoltura del materiale su diverse colture agricole e ordinamenti colturali.
Più recentemente, nel 2004, l’Agenzia ha aggiudicato a Toscana Ricicla (Struttura del Cispel che consocia le società produttrici di compost) il bando di ricerca per la realizzazione di “Iniziative di collaudo e di trasferimento di tecniche idonee per l’impiego di compost di qualità in agricoltura“, promosso nell’ambito dell’accordo volontario tra Regione Toscana, agenzie regionali, aziende per la raccolta dei rifiuti e la produzione di compost, organizzazioni professionali agricole, per la valorizzazione del compost di qualità.
Il progetto intende verificare la possibilità di impiego del compost di qualità, proveniente dalla raccolta differenziata dei rifiuti organici domestici, su diverse tipologie di terreno, colture ed ordinamenti colturali del territorio regionale. L’attività sperimentale, prevista in più aziende agricole, servirà a mettere a punto le metodologie di trasporto e di distribuzione del compost, valutandone anche la sostenibilità economica, oltre che ambientale, dell’utilizzo. E prevista anche una adeguata attività di divulgazione per gli operatori.
Anche in questa materia l’Arsia si trova già impegnata nel settore agricolo con iniziative rientranti negli obiettivi contenuti nel Piano Regionale di Azione Ambientale (PRAA) della Toscana 2004-2006, che prevede, specificatamente per i rifiuti, la promozione del riutilizzo e del recupero a condizioni economicamente sostenibili di tutti i materiali raccolti in forma differenziata.
Cristian Lamorte