“Dobbiamo prendere atto della mondializzazione dei mercati anche nel settore vitivinicolo e di un mercato comunitario molto competitivo, soprattutto dopo il recente allargamento. Le nostre capacità di esportazione delle produzioni devono scontrarsi con paesi concorrenti dotati di sempre più ingenti risorse, forti capacità organizzative e bassi costi di produzione. Anche per questi motivi il nuovo parametro competitivo delle nostre imprese non può essere quello di una produzione a costi bassi bensì di una produzione certificata e fortemente identificabile nel territorio, come può essere il caso della doc Orcia”, così Paolo De Castro (nella foto), presidente della Fondazione Qualivita, è intervenuto nei giorni scorsi a San Quirico d’Orcia al convegno "Orcia, in un calice di vino, l’anima di un territorio" organizzato dal Consorzio del Vino Orcia in collaborazione con la Strada del Vino e il Parco della Val d’Orcia. Una giornata di confronto, alla presenza di imprenditori agricoli e vitivinicoli dell’area, durante la quale si è discusso sul futuro della più giovane denominazione d’origine del senese. “E’ importante segnalare – ha continuato De Castro – come il vino italiano, che ha registrato negli ultimi anni passi in avanti notevoli soprattutto nei mercati esteri, presenti ulteriori margini di miglioramento per ciò che riguarda la qualità. La forte pressione competitiva esercitata dai mercati internazionali e dai produttori vinicoli del nuovo mondo (Australia, Cile, Sud Africa), impone di puntare sulla qualità e sulla distintività, in particolare legata ai valori che il territorio d’origine può dare; per questo motivo la Doc Orcia può e deve rappresentare un punto di riferimento per l’intero comparto vitivinicolo italiano; questo processo deve però avvenire con il perseguimento della migliore qualità affinché anche il Consorzio del Vino Orcia rappresenti una certificazione identificativa”. “Lo sviluppo del territorio – ha affermato Donella Vannetti, presidente del Consorzio del Vino Orcia – passa dalla salvaguardia delle sue risorse e il vino di qualità rappresenta lo strumento migliore per la valorizzazione di un’area produttiva, quella della Val d’Orcia, già ricca di tradizione e cultura e nota nel mondo per le bellezze paesaggistiche e ambientali. Il Consorzio del Vino Orcia s’inserisce in quest’ottica con un progetto di riqualificazione della Doc come valore aggiunto per una realtà in forte crescita. Un ringraziamento speciale va all’Amministrazione Provinciale e alle associazioni di categoria che hanno contribuito alla realizzazione del convegno di oggi e che quotidianamente s’impegnano nella valorizzazione di un prodotto importante come il vino”. Ha concluso l’incontro il candidato alla presidenza della Provincia di Siena, Fabio Ceccherini: “E’ stato un momento di confronto utile dove competenze e spunti si sono uniti in maniera costruttiva – ha detto – per la riqualificazione territoriale ed economica della nostra provincia. Un mercato internazionale in crisi deve rappresentare uno stimolo al miglioramento e imporre un forte intervento sulla ricerca, l’innovazione, la promozione e la qualità del prodotto. E’ necessario, dunque, un accumulo di risorse ed una migliore gestione di queste per una valorizzazione intelligente dei prodotti intesi come frutto del patrimonio naturalistico e ambientale. Per questo motivo, di fronte ad un’esperienza nuova come la Doc Orcia, ci sentiamo obbligati a perseguire delle politiche di sostegno attivo”.
Franco Cervelin