Ripartire dal territorio e dai prodotti tipici per affermare nel Paese la cultura dell’agriturismo. E’ questa la ricetta di Andrea Negri, presidente di Anagritur (di cui fanno parte Terranostra, Turismo Verde e Agriturist), per l’affermazione e la crescita dell’agriturismo in Italia. In occasione di AgrieTour il presidente di Anagritur ha fornito una descrizione dettagliata del settore agrituristico nel nostro Paese.
In un momento difficile dovuto ad una congiuntura economica sfavorevole qual’è lo stato di salute degli agriturismi italiani?
L’agriturismo registra oggi, in controtendenza con altre forme di ospitalità, un discreto tasso di crescita e rappresenta il simbolo più emblematico di quella riscoperta della “ruralità”, della voglia di campagna e di tranquillità a contatto con la natura, che i cittadini sembrano prediligere con sempre maggiore attenzione. Non tutto è oro, però, ciò che splende; l’agriturismo presenta infatti fragilità ancora molto forti, che vanno rapidamente superate per consentire la “stabilizzazione del settore”.
Rispetto allo scorso anno, quale è la situazione del settore?
Erano circa 12500 gli agriturismo in attività censiti da Anagritur a fine 2003 con un incremento di quasi 1000 aziende rispetto all’anno precedente e la stima di crescita è perlomeno pari a quella della scorsa stagione. Il fatturato del settore è stato di 800milioni di euro e le presenze sono state oltre 2 milioni che, malgrado una più generale crisi del settore turistico, resistono nel tempo, seppure accorciando i soggiorni ai fine settimana ma conservando caratteristiche significative di presenza tutto l’anno, non solo nel periodo estivo.
Qual è pertanto la strada da percorrere per il nostro agriturismo?
Occorre innanzi tutto ridefinire alcuni aspetti dell’agriturismo ritornando allo spirito iniziale di quest’attività, valorizzare i prodotti tipici, quelli tradizionali e le ricette della cucina contadina realizzate a partire dai prodotti agricoli aziendali e del territorio circostante, cercando sinergie a livello locale tra gli agricoltori. Gli agriturismi, inoltre, sono gestiti oggi in gran numero da giovani e da donne che rappresentano la punta avanzata dell’azienda agricola multifunzionale che, nel nuovo sviluppo rurale previsto dall’Unione Europea, può rappresentare al meglio le sue specificità.
E in quest’ottica quali sono state le proposte e le idee emerse da AgrieTour?
La strada intrapresa quest’anno da AgrieTour per la valorizzazione della cucina contadina e la riscoperta delle antiche ricette si è inserita perfettamente in quest’ottica di corretta rivalutazione del settore agrituristico che non può prescindere da una ristorazione di qualità dal profumo e dal sapore antico.
Per concludere, cosa consigliare a chi intendesse aprire un agriturismo?
Aprire un’azienda agrituristica è sicuramente più stimolante ed entusiasmante rispetto a 20 anni fa perché agriturismo oggi non significa più solo ospitalità e ristorazione ma valorizzazione del territorio e delle bellezze paesaggistiche circostanti. Fare agriturismo è una vera e propria attività imprenditoriale che ha il gran pregio di far appassionare i cittadini alle ricchezze e ai tesori del territorio e il mondo rurale deve rappresentare il valore fondamentale e portante anche nei confronti delle nuove generazioni che hanno il diritto ed il dovere di conoscere la bellezza della cultura rurale.
Nella foto Andrea Negri (a sinistra) con Cristian Lamorte di agricultura.it