Ritrovati a Montefalco (Perugia) i reperti di un’antica “cantina” in un ex convento francescano. Durante i lavori di ampliamento e restauro del museo del Comune umbro sono stati rinvenuti i resti di antichi opifici del convento della Chiesa di San Francesco, utilizzati un tempo per la produzione di vino. I ritrovamenti saranno presentati ufficialmente il 13 aprile alle ore 17. La Chiesa, costruita tra il 1335 e il 1338, è stata officiata dai frati fino al 1863, quando passò in proprietà al comune di Montefalco: ancora non si sa con precizione quando, ma è in questo lasso di tempo che sarebbero stati ricavati nell’ edificio le “vasche” per la produzione di vino. In una parte dello Statuto comunale di Montefalco del 1703, relativo all’autorizzazione alla vendita al minuto del vino, si desume che i frati avessero estese proprietà e le più vaste cantine di Montefalco. “Ottimamente conservate – assicura il sindaco Valentino Valentini – le cantine sono una testimonianza concreta dell’unione che esiste a Montefalco tra bene culturale e bene colturale. Un legame, sempre esistito, che unisce arte e quotidianità, cultura e società e che proprio in questa splendida struttura ha avuto il suo fulcro centrale, grazie al ruolo e alle attività dei frati nei secoli”.
Per la prima volta le antiche cantine, riallestite con materiali del XVIII e XIX secolo per la lavorazione delle uve e la produzione di vino, sono state rese accessibili e visitabili. I materiali di allestimento sono stati forniti dall’associazione “Studio e Ricerca delle Tradizioni Popolari Umbre Marco Gambacurta”. Il ritrovamento delle cantine nell’edificio, attualmente museo, conferma la presenza nei secoli e l’importanza storica ed economica della vitivinicoltura a Montefalco. Nel convento della Chiesa di San Francesco vi hanno lavorato artisti di grande fama, quali il giovane Benozzo Gozzoli (1452), che proprio a Montefalco iniziò la sua attività indipendente; e il Perugino (1503) già nella sua fase matura.
Un documento storico conservato presso l’Archivio di Stato di Spoleto (la Trascrizione dell’inventario dei beni mobili del Convento dei Frati Minori Conventuali della Chiesa Museo di San Francesco del 1798) conferma la presenza di una cantina perfettamente allestita e funzionale con vasche per la pigiature delle uve e la raccolta del vino, botti, botticelle, bigonci e altre attrezzature tipiche della produzione di vino. Ma già negli Statuti del 1692 troviamo altre indicazioni preziose riguardo alla produzione di vino, tra cui le indicazioni precise sulla vendemmia, come è riscontrabile nel testo che segue: “Della pena di chi vendemmia avanti il mezo mese di settembre. Rubrica XLVIII, IV libro. Nesuna persona ardisca, o presuma vendembiar vigna alcuna avanti 20 dì del mese ottobre nel distretto di Montefalco in pena di 10 libre. E ciascuno possa accusare, e denunziare, et habbia la terza parte del bando. Et il Podestà debbia farne inquisizione per vincolo di giuramento”.
Dalla domenica di Pasqua parte l’iniziativa domenicale che fino a ottobre porterà i turisti in visita alle cantine più prestigiose del Sagrantino di Montefalco e alla scoperta degli angoli più suggestivi di questo territorio al centro dell’Umbria. Un’occasione per visitare anche i reperti dell’antica cantina ritrovati nell’ex convento dei frati francescani di Montefalco (Info Strada del Sagrantino – 0742/378490)