Ci mancava anche il doping della mozzarella di bufala. Purtroppo però è una storia vera, questa volta la bufala non è una bufala. La mozzarella di bufala è una vera e propria bandiera del made in Italy, uno di quei prodotti ed ingredienti più amati e consumati. Ottima da sola, eccezionale nella pizza. Si tratta, è vero, di soltanto di nove allevamenti finiti sotto sequestro nel casertano, con 1500 capi bufalini e circa duemila confezioni di medicinali, ma quando un prodotto così amato viene colpito non è mai un bel segnale, si rischia l’effetto boomerang. In pratica, quello che hanno scoperto i carabinieri dei Nas di Napoli è un giro di sostanze usate in modo illegale per aumentare la produzione del latte bufalino destinato alla produzione di mozzarelle. Si tratta di sostanze anabolizzanti importate dall’estero e impiegate negli allevamenti senza controlli veterinari. In particolare è stato trovato un farmaco vietato, che contiene somatotropina di provenienza coreana, utilizzato negli allevamenti per incrementare sia la produzione di latte sia l’ingrasso degli animali destinati alla macellazione. Un ormone – fanno sapere i Nas – che è in grado di stimolare nell’uomo la replicazione di cellule tumorali della prostata, del colon e della mammella e può risultare pericoloso per la salute dei consumatori di latte, carne e loro derivati. E dopo alcune ore – ha denunciato la Coldiretti – si registrano già centinaia di disdette di ordini di mozzarella di bufala sul territorio. E’ necessario tutelare i produttori, ma aggiungiamo, è necessario, in primis, garantire al consumatore la libertà di mangiare cibi sani, cibi salubri, senza il rischio assoluto di incorrere in rischi salutistici intollerabili.
LB
n.10/anno VI/10 ottobre 2006