L’albero di Natale rimane un “evergreen” per le famiglie italiane. Quasi due italiani su tre ce l’hanno in casa per il periodo delle feste. Che sia vero e profumi dei nostri boschi, oppure finto, magari prodotto in Cina, poco importa. Purché ci sia e ravvivi la luminosità delle case italiane. Sono 7 milioni le famiglie che non rinunciano al più classico abete natalizio, per le altre vince la comodità dell’albero di plastica.
Ma quanto pesa l’albero di Natale sulle tasche degli italiani? Per gli alberi finti il prezzo è di circa 50 euro se sono semplici, ma si può spendere fino a 200 euro se si vuole già corredato di luci e neve. Gli abeti veri sono più economici: la forbice in questo caso è 25-40 euro, anche se il prezzo è salito del 10-15 per cento rispetto al Natale 2005, un aumento che secondo la Confederazione italiana agricoltori è dovuta ad una minore produzione, sia italiana (il 55% degli alberi proviene dal mercato interno) che estera.
Una tendenza che sembra non toccare più di tanto i produttori toscani del Casentino, una delle zone più vocate per gli alberi natalizi. Secondo il Consorzio dell’albero di Natale, infatti, la produzione è sostanzialmente la stessa dell’anno passato, ed anche le richieste sembrano invariate. Nella vallata aretina si producono 200mila gli alberi prodotti per un giro d’affari che supera il milione di euro. In gran parte vengono venduti dalla grande distribuzione, su tutti Coop e Esselunga, a prezzi inferiori (15 euro) rispetto alla media nazionale. Un prezzo che permette agli abeti del Casentino di penetrare nei mercati di tutta Italia, anche nelle regioni settentrionali dove la produzione risulta in calo rispetto a dieci anni fa.
Come orientarsi allora nella scelta? Un albero finto è sicuramente molto più pratico, sporca di meno, ed è un investimento per gli anni successivi; ma, come ci tengono a sottolineare i produttori stessi, e noi non possiamo che essere d’accordo, scegliere un albero vero significa sostenere l’attività di piccoli agricoltori e migliorare la qualità dell’ambiente, perchè una volta ripiantato dopo le feste, contribuisce a ripulire l’aria che respiriamo.
Come ribadisce la Coldiretti, con gli alberi di Natale “è possibile mantenere la coltivazione in molte aree di montagna, si tiene il terreno lavorato, morbido, e capace di assorbire la pioggia in profondità prima di respingerla verso valle evitando i pericoli delle frane, mentre la pulizia dai rovi e dalle sterpaglie, diminuisce il pericolo d’incendi”.
Fra le proposte natalizie spicca l’operazione “Sempre verde, sempre vivo” proposta da OBI Italia, la catena di “fai da te” con 36 negozi in tutto il Centro Nord. Con 10 euro si porta a casa un abete, ma se si riconsegna entro l’8 gennaio, la cifra viene interamente rimborsa con un buono spesa Una formula ottimale per chi volesse un albero vero pur non avendo la possibilità di ripiantarlo, un’iniziativa che l’anno passato ha visto riconsegnati circa 3500 abeti.
Ed il Corpo forestale dello Stato, nella scheda a fianco, ci consiglia come proseguire anche dopo le feste il nostro rapporto ecologico con l’abete.
Nella foto: il suggestivo albero natalizio di Gubbio (Pg), disegnato nella montagna
Valentina Bartoli