Una dichiarazione d’intenti fra la Rete delle Regioni europee ogm-free e la Commissione internazionale sul futuro del cibo e dell’agricoltura, con il supporto della Regione Toscana, è stata presentata nella seconda giornata della Conferenza regionale dell’agricoltura, dall’assessore regionale all’agricoltura Susanna Cenni dal presidente della Commissione Vandana Shiva e dall’amministratore Arsia Maria Grazia Mammuccini. Nel documento, che verrà siglato ufficialmente nel prossimo mese di marzo a Bruxelles, come ha ricordato l’assessore Susanna Cenni, sono enunciati i principi comuni e disegnate le linee di attività utili al rilancio delle politiche sostenute attraverso iniziative congiunte. I contenuti della dichiarazione sono finalizzati a limitare la diffusione degli OGM, a tutelare e valorizzare la biodiversità, difendere i diritti degli agricoltori e valorizzare l’agricoltura basata sulla localizzazione.
Il modello toscano di agricoltura sostenibile, basato sulla qualità delle produzioni, sulla valorizzazione dell’ambiente e del paesaggio, sulla diversità dei saperi e delle varietà locali, sulla multifunzionalità dell’impresa agricola e su un nuovo rapporto tra produttori e consumatori, non può infatti prescindere da un’alleanza globale in grado di fornire nuovi input, conoscenze, occasioni di scambio e confronto ai produttori e ai consumatori-cittadini.
Partendo da questa convinzione la Regione Toscana intende far emergere l’integrazione fra la Commissione Internazionale per il futuro dell’alimentazione e dell’agricoltura e la Rete delle Regioni e delle Autorità locali d’Europa OGM-free (entrambe iniziative promosse dalla Regione Toscana).
La Regione ha sempre attribuito un’importanza strategica agli indirizzi di sostenibilità, biodiversità e salubrità dati alla politica agricola, in piena sintonia con il principio della multifunzionalità e della promozione della qualità, intesa anche come recupero del legame con la diversità territoriale. Il tutto, attraverso azioni concrete a livello locale, regionale, nazionale e internazionale che hanno portato alla creazione di un modello agricolo toscano basato sulla localizzazione della produzione e del consumo, sulla sovranità alimentare, sulla valorizzazione della biodiversità e sulla salubrità alimentare. «I risultati fin qui ottenuti con le scelte di governo compiute in Toscana – sottolinea Maria Grazia Mammuccini, amministratore dell’Arsia – dimostrano la fattibilità della costruzione di un modello toscano di agricoltura sostenibile, ma evidenziano anche la necessità di creare una rete internazionale a sostegno di una strategia per l’agricoltura e il cibo basati sulla qualità e sulla biodiversità, nella consapevolezza che agire solo a livello toscano non basta. La forza del nostro modello, cioè, sta nel consolidarsi di un’alleanza globale tra movimenti, istituzioni e cittadini in grado da un lato, di dare maggiore autorevolezza al modello toscano e, dall’altro, di fornire nuovi arricchimenti derivati dal confronto e dalla cooperazione con altre realtà».
«E’ necessario – ha ricordato Vandana Shiva, presidente della Commissione internazionale sul futuro del cibo – raccogliere movimenti e idee per proporre un principio da affermare a tutti i livelli, in modo trasversale fra nord e sud del mondo, e diversificare l’agricoltura locale a livello globale».
Tematiche di tenore internazionale nell’intervento di Stefano Boco, sottosegretario alle politiche agricole, con una sottolineatura delle politiche virtuose della Regione Toscana. «Le politiche internazionali – ha detto Boco – stanno prendendo una strada delirante. Quando la Commissione europea parla dello 0.9% come soglia di contaminazione degli Ogm significa che siamo prossimi a mettere la parola fine sulla capacità di essere ogm free. Deliranti inoltre sono le scelte della Wto che costruisce politiche quantitative tese a vietare la produzione dell’uno e a favorire la sovrapproduzione dell’altro, sancendo la fine di una rapporto equilibrato con l’agricoltura. La Regione Toscana – ha aggiunto il sottosegretario – è uno degli esempi migliori delle nostre capacità nazionali ed europei; proprio per questo è importante che dalla Toscana parta un’altra sfida. Dobbiamo riappropriarci delle nostre tipologie varietali: negli ultimi quindici anni abbiamo introdotto nella nostra olivicoltura e viticoltura modelli e piante internazionali, oggi dobbiamo riappropriarci della capacità di utilizzare le nostre tipologie autoctone»
L’impegno che sottende il documento è quello, in estrema sintesi, di lavorare per la riforma del sistema internazionale dell’alimentazione e dell’agricoltura; favorire la conclusione di accordi internazionali finalizzati a garantire approvvigionamenti di materie prime di alta qualità certificata ‘OGM-free’; agire in seno all’Unione Europea e alle Istituzioni nazionali affinché le procedure di autorizzazioni di nuove varietà OGM siano subordinate (oltre che al rispetto dei principi di precauzione, di prevenzione ed etici) all’esistenza di effetti positivi per i consumatori e per la collettività; lavorare per la protezione della biodiversità, per la tutela dei semi e per la libertà di scambio delle sementi tra diverse comunità; incalzare i sistemi internazionali affinché supportino e proteggano i diritti degli agricoltori.
L’Arsia ha supportato il governo regionale in tutte queste iniziative di carattere internazionale, in coerenza con le funzioni strategiche che le competono e del patrimonio di conoscenze acquisite, in particolare nella sperimentazione e attività di controllo sugli OGM, nella tutela della biodiversità, attraverso la mappatura del patrimonio di razze e varietà locali, l’istituzione della Banca regionale del Germoplasma e l’attività dei Coltivatori Custodi. Un insieme di attività che costituisce un supporto tecnico e scientifico fondamentale per le strategie politiche della Regione a livello nazionale ed internazionale. In questo senso, negli anni, l’Arsia ha assunto il ruolo di interfaccia nelle attività della Commissione Internazionale sul Futuro dell’Alimentazione e dell’Agricoltura (costituitasi nel 2003 a Firenze, con il supporto e la partecipazione attiva della Regione Toscana) anche per la stesura dei due importanti documenti realizzati dalla Commissione: il Manifesto sul futuro del cibo, presentato al Meeting di San Rossore del 2003, e il Manifesto sul futuro dei semi, presentato nel 2006 a Terra Madre. L’Arsia, poi, sta attivamente collaborando con la Fondazione Slow Food per la biodiversità onlus sul progetto filiera corta per la diffusione dei mercati degli agricoltori, collaborazione che ha portato a presentare l’esperienza pilota del Mercatale in occasione del Salone del Gusto 2006 a Torino, per diffondere tale esperienza a livello regionale, nazionale ed internazionale.
Ancora, in ambito europeo, le attività dell’Agenzia nell’ambito della sperimentazione e del controllo sugli OGM rappresentano un importante supporto per la Toscana che, nel 2003, ha costituito e coordinato la Rete delle Regioni e autorità locali d’Europa OGM Free, oggi composta da 40 Regioni e Autorità locali, il cui manifesto è la cosiddetta “Carta di Firenze”, siglata nel febbraio 2005 (Carta delle Regioni e delle Autorità locali d’Europa sul tema della coesistenza tra OGM, agricoltura convenzionale e biologica). Il sistema creato permette una condivisione tecnica delle conoscenza acquisite e consente alla rete di proporre emendamenti e correzioni a documenti in fase di redazione a livello comunitario. Le attività portate avanti fino ad oggi hanno permesso di incrementare la competenza e la visibilità dell’azione politica e tecnico-scientifica della Regione Toscana. La Rete ha in programma attività mirate a sviluppare singole tematiche come la creazione di filiere internazionali garantite OGM-free o lo sviluppo di attività di ricerca congiunta. Il tutto, con l’obiettivo di contribuire al processo di ridefinizione delle regole europee secondo i principi sostenuti dalla Rete e quindi di permettere di dichiarare OGM-free i territori europei
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