L’autunno più caldo degli ultimi anni sta portando modificazioni anche nella diffusione e nei cicli di sviluppo di molti organismi animali. Tra questi, la Processionaria, quella del pino in particolare ma anche quella della quercia, con le relative conseguenze per l’ambiente trattandosi di un insetto defoliatore e con una notevole capacità urticante. Con il coordinamento del Servizio Agricoltura della Provincia di Arezzo, è stato fatto il punto sull’attuale situazione con i tecnici dei comuni interessati e di ARSIA, Regione Toscana, ARPAT, Corpo Forestale dello Stato e Istituto Sperimentale di Zoologia Agraria di Firenze. Dai monitoraggi fatti è risultato che, mentre negli anni passati in questo periodo si riscontravano nidi di larve giovani, in molte zone toscane ci sono colonie già quasi mature e in talune pinete sono state osservate le prime processioni di bruchi che avevano precocemente completato lo sviluppo. Da notare che nei siti infestati sono presenti e si disperdono i peli urticanti delle larve e dei bruchi, che possono creare fastidiose orticarie. In caso di accidentale contatto di persone o animali domestici con gli insetti o i loro nidi, è consigliabile attenersi alle dettagliate indicazioni riportate nel sito dell’Arsia , che dedica al fenomeno il Progetto Meta (www.arsia.toscana/meta/); dove sono anche disponibili maggiori informazioni per facilitare il riconoscimento dei nidi e per intervenire adeguatamente. In base alla normativa, infatti, spetta al proprietario del terreno infestato l’eventuale intervento. Data la diffusione del problema, dalla metà di febbraio prenderà il via un progetto articolato su più fasi, per informare i cittadini e gli enti coinvolti dell’evolversi della situazione, per realizzare una rete capillare di soggetti cui i cittadini possano rivolgersi per le segnalazioni e ricevere informazioni su come intervenire. Nel frattempo non resta che attenersi alle precauzioni da adottare: non avvicinarsi e non sostare sotto piante infestate, non tentare di distruggere i nidi con mezzi artigianali, evitare di raccogliere bruchi senza protezioni o con mezzi inadeguati, lavare abbondantemente frutta e ortaggi cresciuti in prossimità di pinete infestate.
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