Un marchio europeo di qualità superiore è allo studio della Commissione Europea all’Agricoltura. E’ questa la più importante novità “lanciata” dal commissario Mariann Fischer Boel durante un convegno che si è tenuto il 5 e 6 febbraio a Bruxelles sul futuro della qualità alimentare. Una proposta che cade “come un fulmine a ciel sereno” sulle politiche agricole di diversi Paesi. Tra questi l’Italia rischia di “vedere solo nubi all’orizzonte” per i suoi marchi di origine e di qualità del ricco paniere agroalimentare. "Con il marchio europeo di qualità superiore – denuncia Mauro Rosati, segretario generale della Fondazione Qualivita , ad agricultura.it – si introdurrebbero elementi e criteri di qualità mai riconosciuti e soprattutto mai condivisi. Si assisterebbe ad uno scontro fra due ideologie culturali e due modelli economici e agricoli totalmente diversi. Da una parte il modello del Nord Europa dove Multinazionali e grande produzione fanno da padroni. Dall’altra il modello mediterraneo totalmente differente dove tipicità è sinonimo di qualità. Benessere animale e agricoltura sostenibile saranno i due principali criteri di valutazione della qualità abbandonando quel legame con il territorio per il quale l’Italia, come altri Paesi Europei, ha impiegato gran parte delle risorse economiche destinate alle politiche agricole".
Quale scenario si prospetta dunque per il made in Italy?
"Due le conseguenze pericolose. Una inevitabile confusione sui marchi a discapito della garanzia per consumatori e produttori ed il forte rischio che i singoli territori di produzione creino marchi su marchi per differenziare le proprie produzioni. Uno scenario, quindi, dominato dalla totale incertezza".
E quali conseguenze invece per i produttori?
"La proposta sul marchio europeo di qualità superiore è stato accolto con sconcerto e preoccupazione dai consorzi e dai produttori italiani a cui non interessa un marchio senza un preciso valore commerciale e, soprattutto, che favorisce in maniera indiscriminata le Multinazionali. Il rischio è che la Nestlè riesca a realizzare un prodotto di qualità anche a Praga".
Qualivita intanto si adopera per la diffusione del reale valore di qualità anche grazie alla tecnologia di Qualigeo?
"Abbiamo voluto realizzare con questo importante strumento tecnologico un metodo di approfondimento utile ai consumatori che devono sapere cosa si nasconde e cosa si compra per prodotto di qualità, oltre a conoscerne in maniera più approfondita la tracciabilità. A portata di mano, quindi, la prima banca dati geografica dei prodotti agroalimentari italiani certificati".