Ancora una volta il settore del vino è chiamato a fare fronte comune contro un disegno di legge che, così come annunciato dal Ministro della Solidarietà Sociale, Paolo Ferrero, intende proibire la pubblicità degli alcolici e apporre avvertenze sanitarie terroristiche sulle etichette.
“In Italia – afferma Andrea Sartori, presidente della Confederazione Italiana della Vite e del Vino – Unione Italiana Vini – regna la schizofrenia legislativa. Una settimana fa viene annunciato un Piano nazionale alcol e salute in cui si chiede la collaborazione delle imprese del settore, cosa encomiabile, e contemporaneamente un ministro dello stesso Governo lancia una proposta che va nel segno diametralmente contrario. Il mondo della produzione non si è mai nascosto – continua Sartori – anzi è sempre stato impegnato in prima linea sul tema dell’informazione al corretto uso delle bevande, dando lo stesso risalto agli effetti salutistici di un consumo moderato e consapevole e all’avvertenza sui rischi derivanti dall’abuso. Ci spiace dover constatare ancora una volta che alcuni esponenti del Governo ritengono di poter risolvere un problema delicato come quello dell’alcolismo ‘nascondendo’ il prodotto alla vista o apponendo sulle etichette messaggi terrorizzanti. Se il ritorno mediatico di tali iniziative è notevole, a livello pratico gli effetti di questi provvedimenti potrebbero essere devastanti, specie nei confronti dei soggetti che più si vogliono proteggere, ovvero i giovani”.
Per questo motivo, Andrea Sartori indirizza l’appello del mondo imprenditoriale vitivinicolo direttamente al presidente del Consiglio Romano Prodi. “Mi permetto di esprimerle le nostre forti preoccupazioni per la nuova ondata proibizionistica che rischia di travolgere anche un prodotto della nostra tradizione capace di generare ricchezza per l’economia italiana e prestigio nel mondo – si legge nel telegramma inviato dal presidente Unione Italiana Vini (Uiv) al capo del Governo -. L’imprenditoria del comparto è consapevole della piaga dell’alcolismo e plaude alle iniziative che mirano a promuovere un consumo consapevole, ma non può rimanere passiva di fronte a decisioni e prese di posizione da parte del mondo politico tanto esasperate e scorrette da trascinare il vino nel vortice delle droghe, demonizzandone il consumo. Se il consumatore deve conoscere i rischi di abuso, è un suo diritto conoscere anche i tanti vantaggi in termini salutistici di un consumo corretto. La gravità della situazione mi spinge a sollecitare un suo intervento affinché il nostro vino possa continuare a raccogliere i successi che merita”.
Informazione pubblicitaria