Con due milioni di turisti ogni anno e’ Montalcino la prima meta tra i territori
‘cult’ del vino in Italia, seguito da Chianti Classico, Langhe, Collio, Montefalco, Valdobbiadene, Sud Tirolo, Trentino, Franciacorta e Valpolicella. E’ quanto emerge da una analisi sulle prospettive dell’ enoturismo in Italia e a Montalcino curata dal Censis Servizi in collaborazione con www.winenews.it, in occasione dei 40 anni del Consorzio del Brunello. Un risultato che, secondo l’ indagine, puo’ essere preso a modello per tutte le altre mete enoturistiche e che ha saputo crescere ed emergere nella sempre piu’ ricca offerta delle destinazioni specializzate dei turismi del vino. Il pericolo,
avverte ancora l’ indagine, e’ quello di una turisticizzazione di massa da cui Montalcino si deve guardare. Come spiegato da Fabio Taiti, presidente di Censis Servizi "per ispirare il turismo enogastronomico di Montalcino non occorrono paradigmi altrove sperimentati: e’ un po’ come se sul molto ‘ordito’ prodotto dal vino e dall’ambiente occorresse tornare a tessere una ‘trama’ ricca e originale di fattori dell’attrattivita’, dell’ accoglienza, delle esperienze e delle emozioni. Senza facili scorciatoie e con adeguate ambizioni".
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