Un percorso alla scoperta di una terra che per la propria posizione geografica al centro del Mediterraneo può esserne considerata la perla, la Sicilia.
La storia millenaria di questo luogo narra dei passaggi di popoli che con le loro tradizioni hanno creato un unicum di storia, cultura, sapori e tradizioni. Nell’infinita varietà dei suoi paesaggi, nei sapori genuini dei suoi prodotti, nella potenza della natura che i vulcani ancora attivi fanno sentire, nella bellezza dei monumenti, si manifesta come la civiltà mediterranea abbia trovato qui la sua essenza.
La Sicilia è la maggiore isola del Mediterraneo, un luogo in cui storicamente, culture e popoli diversi si sono fuse dando la possibilità ai propri visitatori di poter ammirare i templi greci, i mosaici romani, gli splendidi edifici arabo-normanni, o assaporare l’atmosfera arabeggiante che pervade i mercati rionali.
La cultura gastronomica dell’isola è scritta nella tradizione mediterranea, da cui eredita varietà di piatti, ricchezza di prodotti, spezie e profumi. Le numerose diversità locali sono originate dalle differenti influenze culturali e dominazioni storiche e quelle determinate dalla diversità tra cucina della costa e dell’interno. Tra le caratteristiche fondamentali: la preparazione di piatti unici, lo stretto legame con alcune produzioni agricole celebri come i pistacchi, le carrubbe ed il fico d’India ed alcuni prodotti gastronomici simbolo della millenaria tradizione agricola isolana come l’olio extra-vergine, gli agrumi, i vini Doc e Igt e tanto altro.
All’ombra del grande vulcano
Con i suoi 3343 metri di altitudine il vulcano Etna domina l’intera costa ionica siciliana. La varietà di paesaggi e di flora che convivono ai suoi fianchi sono diversi e rispecchiano la mole di questo imponente complesso vulcanico che nonostante i timori durante le sue numerose eruzioni, ha il rispetto della popolazione che su di esso trova alloggio e fonte di sostentamento entrando a far parte integrante della vita quotidiana di quanti vivono alle sue pendici. Troviamo le macchie di fichi d’India di Belpasso; i querceti, i castagneti, i noccioleti, i pini, la splendida pineta di Linguaglossa, i vigneti, i funghi, e i tipici pistacchi di Bronte con la loro particolare forma affusolata, di colore verde e dal sapore dolciastro. Inoltre si trovano i deserti lavici, le colate brulle che squarciano la vegetazione, a volte creando vere e proprie isole di verde circondate dal magma raffreddato.
Le pendici orientali dell’Etna giungono fino alla Riviera dei Ciclopi su cui si affaccia il borgo marinaro di Acitrezza narrato da Giovanni Verga nei “Malavoglia”. Sedendosi in uno dei tanti bar del luogo è possibile gustarsi una buona granita siciliana. Alla base del vulcano si sviluppa la città di Catania , il centro urbano più sviluppato e popolato della zona che con i suoi oltre 360mila abitanti è secondo solo a Palermo. Nei primi giorni del mese di febbraio si festeggia la Santa Patrona, Sant’Agata. Lungo tutta la piana di Catania si estendono numerosi aranceti da cui ha origine la famosa arancia rossa. Facendo una passeggiata lungo la via Etnea, cuore della vita catanese non si può fare a meno di fermarsi nella storica pasticceria Savia, che posta di fronte la villa Bellini è il punto di riferimento per chi vuol gustarsi la varietà dei tipici arancini, fritte palline di riso ripiene con ragù. Il piatto prelibato della cucina locale è la Pasta alla Norma, con melanzane, pomodoro e ricotta salata. Una caratteristica della città è la presenza di tantissimi chioschi che servono bibite con sciroppi di frutta. La bibita più richiesta è il seltz al limone (limone spremuto, seltz e sale). Altre diffuse sono il mandarino al limone, il tamarindo con limone e bicarbonato (ottimo digestivo), lo zammù (acqua con anice). Un paio di chilometri a nord delle pendici del vulcano si trova Taormina, l’affascinante località turistica che posizionata a picco sul mare con il proprio Teatro Greco sito di importanti rassegne cinematografiche, offre il panorama simbolo e cartolina della Sicilia.
Il percorso del barocco
Questo percorso parte dalla città che più di ogni altra rispecchia questo stile, Noto. Il suo Duomo, i numerosi palazzi e balconi che si affacciano lungo il corso, esprimono l’estrosità e lo spirito vivace fatto di frizzanti decorazioni che caratterizzano il Barocco siciliano. In una delle numerose pasticcerie si possono gustare i dolci tipici siciliani come i cannoli o le cassate. In una di queste vie la terza domenica di maggio si svolge l’infiorata. Proseguendo l’itinerario verso sud passiamo per Pachino e il suo tipico pomodoro ciliegino. In seguito giungiamo a Ragusa, in particolare a Ibla, splendido quartiere storico in cui spicca il Duomo e la sua imponente scalinata. Location di diverse serie televisive tra cui il celebre Commissario Montalbano. I formaggi del ragusano sono di prima qualità e tra questi possiamo ricordare il caciocavallo, un provolone dal gusto irresistibile. A breve distanza troviamo Modica, la città famosa per il Duomo di San Giorgio, i palazzi e la famosa cioccolata.
Tornando a sud verso Siracusa incontriamo Avola, la città del vino e vitigno più famoso di Sicilia, il Nero d’Avola, e della mandorla. Passeggiando per il centro e soffermandosi in piazza Umberto I, troviamo la storica pasticceria Finocchiaro, dove si possono gustare alcuni dei dolci tipici della tradizione siciliana. Ricordiamo la celebre cassata, torta realizzata con alcuni degli ingredienti principi dell’arte pasticcera di questa terra come la ricotta, la frutta candita e le mandorle. Un altro dolce da non perdere sono i cannoli, preparati con una speciale pasta fatta da farina, strutto, zucchero, aceto miele e cannella fritti e riempiti con crema di ricotta dolce ai canditi e al cioccolato amaro. Arrivati nel capoluogo aretuseo, a Siracusa, si è avvolti dal fascino dell’antica Grecia con i propri simboli caratterizzanti. Il teatro Greco sito delle famose tragedie del Dramma Antico , il caratteristico isolotto di Ortigia con il mito della Fonte Aretusa, il Porto Grande in cui Archimede sconfisse i Romani incendiando le loro imbarcazioni con i suoi specchi, il Duomo con la facciata barocca. Infine la Fonte Ciane e il suo Papiro con cui gli antichi egizi producevano la loro tipica carta.
La Sicilia occidentale
Il percorso occidentale parte da Agrigento, portandoci nell’antico fascino della Magna Grecia, con la sua Valle dei Templi, complesso archeologico costituito dai resti di ben sette templi in stile dorico. Proseguendo lungo la costa incontriamo Sciacca, luogo famoso per la lavorazione della ceramica, i bagni termali, e il carnevale.
Giunti a Marsala, non possiamo non ricordare il celebre vino liquoroso che prende nome dalla città. A pochi chilometri distante troviamo Alcamo e il suo Bianco Doc. Percorrendo il trapanese si nota come il paesaggio sia fortemente caratterizzato dalla presenza delle saline che si sviluppano lungo tutta la fascia costieracostiera e permettono alla zona di essere tra i maggiori produttori di sale marino. In particolare quello locale è prodotto secondo metodi tradizionali, è ricco di iodio e di altri preziosi oligoelementi, viene asciugato in maniera naturale e confezionato senza ulteriori trattamenti. Il percorso si conclude ad Erice, borgo medievale giunto integro fino ai nostri giorni, in cui la cultura e l’arte si sommano allo splendido panorama del trapanese.
Il litorale tirrenico
Partendo da Palermo, possiamo comprendere come il capoluogo siciliano esprima l’essenza della varietà culturale e paesaggistica della regione. Qui possiamo osservare l’imponente monte Pellegrino che domina la città, in cima al quale si trova il Santuario di Santa Rosalia meta di tantissimi pellegrinaggi. Inoltre i numerosi monumenti barocchi e normanni, testimoniano il passaggio delle diverse popolazioni succedutisi nell’isola. Molto caratteristico potrebbe risultare assistere ad una delle rappresentazioni teatrali che vedono in scena i tradizionali pupi siciliani. Palermo è anche celebre per alcuni piatti, nati in questa città e poi diffusi in tutta la Sicilia. Un esempio estremamente gustoso è la pasta con le sarde, ricetta realizzata con ingredienti poveri ma servita anche nei più lussuosi ristoranti. Si tratta di un primo molto saporito, preparato con finocchietto di montagna, sarde freschissime, acciughe, zafferano, uvetta sultanina e pinoli. Anche le panelle sono una tipica ricetta palermitana: stuzzichini di forma rettangolare composti di farina di ceci, sale, pepe e prezzemolo, fritti in olio di semi e serviti nei chioschi all’aperto. Altri stuzzichini tipici “da strada” sono lo sfincione, una specie di pizza condita con pomodoro, acciughe e cipolla, e il pani c’a meusa, un panino imbottito con la milza. Nei pressi del capoluogo troviamo Monreale e suoi preziosi edifici barocchi. Il litorale, da Mondello prosegue fino a Messina, incontrando a poca distanza dalla costa le isole Eolie. Classica meta turistica per chi vuol gustarsi il paesaggio marino mediterraneo ma anche la forza della natura che si manifesta nell’origine vulcanica delle isole. A Messina, la città dello stretto, il simbolo artistico è rappresentato dal Duomo e dal campanile con le sue statuette in movimento allo scoccare di ogni ora, ma la cartolina che rimane impressa ai visitatori sono sicuramente i traghetti che collegano l’isola al resto del territorio nazionale. A poca distanza dal capoluogo merita senz’altro una visita l’antico centro storico di Novara di Sicilia, fra l’altro uno dei Borghi più belli d’Italia. A Novara si può gustare il formaggio tipico, il maiorchino, un grosso cacio dal sapore molto intenso, e al quale è dedicata anche una tradizione popolare che risplende ai giorni nostri con un gioco per le strade del centro. Da provare gli ottimi i dolci tipici siciliani di Isidoro Scuderi, pasticceria San Nicola (tel. 0941-650580), proprio nel centro del borgo.
Giovanni Noto