Le ‘quote rosa’ entrano anche in cantina. E lo fanno con il ‘Manifesto delle pari opportunità in cantina’: un impegno che tutte le produttrici di vino possono sottoscrivere, e che dichiara la loro intenzione di dare le stesse opportunità di formazione, retribuzione e carriera a uomini e donne.
Il ‘Manifesto’, proposto da Casato Prime Donne di Montalcino, l’azienda vinicola di Donatella Cinelli Colombini, il cui organico è interamente in rosa, è stato presentato oggi da Susanna Cenni, assessore all’agricoltura e alle pari opportunità della Regione Toscana, assieme a Donatella Cinelli Colombini, che è anche assessore al turismo del Comune di Siena, e delegata toscana dell’Associazione Donne del Vino. Farà il suo debutto ufficiale sabato 15 settembre, a Montalcino, nel corso della cerimonia conclusiva del ‘Premio Casato Prime Donne’, l’iniziativa che ogni anno premia chi divulga o studia il territorio del Brunello, ed ha una sezione principale dedicata a una donna che si è particolarmente distinta nel valorizzare la presenza femminile nella società e nel lavoro.
“Intendo farne uno strumento di crescita per un settore agricolo dove troppo spesso, ancora oggi, le donne sono relegate in situazioni subalterne – ha detto l’assessore Cenni a proposito del Manifesto – Lo sviluppo sostenibile dei territori vitati dipende anche dalla piena valorizzazione delle diverse capacità di uomini e donne. Come Regione abbiamo deciso da tempo di investire sulle donne come elemento e motore di sviluppo. E questo segmento delle donne del vino ci sembra un settore su cui vale particolarmente la pena investire”.
Donatella Cinelli Colombini ha sottolineato che “il settore enologico è il più evoluto dell’agricoltura italiana, per qualificazione degli addetti e diversificazione dei ruoli. E quindi è il più adatto per l’introduzione delle ‘quote rosa’ , e per ottenere un effetto di trascinamento anche negli altri comparti agricoli. In agricoltura le donne sono numericamente più degli uomini, ma non hanno le stesse progressioni di carriera”.
La Toscana ha già attivato un percorso di valorizzazione del vino al femminile, e quindi è l’area più adatta a lanciare il Manifesto. La firma del Manifesto costituisce una dichiarazione di intenti di chi intende orientare la strategia aziendale su criteri di pari opportunità fra i generi. Possono sottoscriverlo tutte le titolari o contitolari delle aziende enologiche italiane.
Il testo del Manifesto e la lista delle prime produttrici che lo hanno già sottoscritto (tra le altre Giovannella Stianti, Rosalba Vitanza, Miriam Caporali, Marie-Silvie Haniez, Valentina Rossi) si trovano su un apposito sito web, www.pariopportunitaincantina.it.
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