“ITALIAEUROPA – liberi da Ogm”. Questo il nome della coalizione che lo scorso 17 maggio si è costituita a Roma. "L’agroalimentare cuore strategico dello sviluppo, fatto di persone e territori, salute e qualità, sostenibile e innovativo". E’ questo il motto che hanno condiviso e sottoscritto i circa 30 presidenti di associazioni. La presentazione della coalizione è avvenuta questo pomeriggio a Bolgheri (Li), durante la prima giornata di In Country. Nell’occasione è stata apposta la prima firma che porta il nome di Fabio Tinti, Sindaco di Castagneto Carducci (Li). Non è un caso che proprio un toscano abbia aperto le liste nelle quali sono previste, dal 15 settembre (data del lancio nazionale della coalizione) al 15 novembre oltre 3 milioni di firme.
"Mangiare bene e sano: questo permette l’Italia, con la straordinaria varietà dei suoi prodotti agroalimentari di qualità, legati ai territori, genuini, ricchi di storia, che tutto il mondo apprezza, compera e cerca persino di imitare". Questo quanto ha sostenuto l’assessore all’Agricoltura della Regione Toscana, Susanna Cenni. La coalizione mette al centro dell’attenzione l’agroalimentare, il cibo e la sua genuinità, un elemento questo che nel nostro Paese, come si legge nel documento iniziale, anziché subire i vincoli internazionali può contribuire in modo originale a quella globalizzazione multiproduttiva e democratica di cui c’è bisogno. Lo stesso principio, stando al documento, vale per l’Unione Europea. "In questa prospettiva – ha affermato Piero Baronti, Presidente di Legambiente Toscana – gli Ogm sono incompatibili e inaccettabili: sarebbero economicamente non convenienti e, per di più, ci priverebbero, omologandoci, della eccezionale originalità dei nostri prodotti".
Unite nella coalizione anche le due associazioni dei cacciatori, Arcicaccia e Federcaccia, presenti a Bolgheri nell’occasione della prima firma con i presidenti delle sezioni della Toscana Massimo Logi e Romeo Romei. L’ inedita coalizione è stata fatta fra le organizzazioni degli agricoltori, del commercio, della moderna distribuzione, dell’artigianato, della piccola e media impresa, dei consumatori, dell’ambientalismo, della scienza, della cultura e della cooperazione internazionale. La consultazione nazionale – secondo Legambiente – è l’occasione perché ognuno diventi protagonista, tramite una democrazia davvero partecipata, per costruire un nuovo patto sociale che, a Roma come a Bruxelles, non lasci più le cose come stanno. "Chiediamo le firme dei cittadini – ha affermato il resp. del progetto per Legambiente Toscana, Beppe Croce – perché lo sviluppo agroalimentare (e generale) dell’Italia sia innovatore, mirato sulla qualità della vita e della nostra salute, attento alla biodiversità, sicuro e rispettoso dell’ambiente e del clima".
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