Una marcatura “a zona” per il Bianco di Custoza Doc. Con la vendemmia 2007 si completa il progetto di zonazione per la Doc, avviato nel 2005 dal Consorzio di Tutela Bianco di Custoza: una vendemmia che ha prodotto mosti con la migliore concentrazione zuccherina e aromatica degli ultimi tre anni.
Queste le prime anticipazioni rilasciate da Giulio Liut, direttore del Consorzio Tutela Vino Bianco di Custoza Doc, a margine del convegno organizzato per la 43ª Festa dell’Uva promossa dal comune di Castelnuovo del Garda. I risultati completi dell’indagine saranno presentati nella primavera del 2008. Allora si potranno confrontare i frutti della vinificazione delle uve Cortese, Garganega e Trebbiano, coltivati nel 2007 nei cru individuati dalla zonazione, con gli esiti delle annate precedenti.
Il progetto sperimentale di zonazione, realizzato in collaborazione con la Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Milano, con il patrocinio della Regione Veneto e di Veneto Agricoltura, è stato intrapreso dal Consorzio di Tutela Bianco di Custoza Doc per aumentare la conoscenza del territorio, descrivere e interpretare i fattori ambientali e gestire quelli colturali che influenzano la qualità dell’uva e, dunque, del vino.
Sotto la lente dei ricercatori le caratteristiche pedoclimatiche di una decina di microzone di pianura e collina nel comprensorio tra Villafranca e il Lago di Garda. Tra di esse sono state individuate, attraverso microvinificazioni e degustazioni mirate, le più adatte a ottenere prodotti altamente competitivi. “Grazie a questa conoscenza approfondita il consumatore potrà percepire caratteristiche particolari nel Custoza, legate alle differenze di clima e di terreno individuate nelle aree a maggiore vocazione. L’obiettivo è fare apprezzare in bocca il gusto più nobile del terroir” conclude Giulio Liut.
Il Custoza Doc è prodotto in nove comuni nella zona tra Lazise e Peschiera su un terreno morenico attorno all’antica cittadina di Custoza, il cui nome deriva da “stazione di guardia e custodia”, risalente al XIII secolo. I vigneti del Custoza Doc sono dislocati su terreni derivati dal grande sistema glaciale atesino e si estendono su 1200 ettari. Le aziende aderenti al consorzio sono 611.
Il Bianco di Custoza o Custoza Doc è un vino ottenuto da Garganega (20-40%), Trebbiano Toscano (20-45%) e Tocai Friulano localmente detto trebianello (5-30%). Il rimanente 20-30% può prevedere, da soli o congiuntamente, Cortese, Malvasia, Riesling Italico, Pinot Bianco, Manzoni bianco (sinonimo Incrocio Manzoni 6-0-13), e Chardonnay. La Doc prevede quattro tipologie: il Custoza, il Custoza Superiore, il Custoza Spumante e il Custoza Passito.
Il Custoza Doc è un vino secco dal profumo intenso, fruttato e leggermente aromatico. Al palato rivela freschezza, morbidezza e una gradevole sapidità che lo rendono ideale in abbinamento ad antipasti di pesce e a primi piatti della tradizione gastronomica locale. Un vino ricco di storia, che ha goduto apprezzamenti da parte di papi, generali e letterati fin dal Cinquecento.
Nella foto: Peschiera del Garda