Le cantine italiane lanciano la sfida al mercato globale e si avventurano in borsa. Proprio l’abbinamento tra mondo della finanza e vino fa da sfondo alla sesta edizione del Salone del Vino, la rassegna tutta dedicata alle eccellenze enologiche italiana, in programma a Torino fino al 29 ottobre. Ad inaugurare oggi la kermesse il convegno: “Vino & Finanza, strumenti per crescere”, un interessante dibattito promosso in collaborazione con il Sole 24 Ore. Un nuovo spiraglio quindi si apre per tutte le aziende italiane che vedono la quotazione in borsa sempre più vicina. “Per le aziende che hanno buoni margini economici e progetti di crescita – ha affermato Anna Clauser, di Borsa Italiana spa – la quotazione in borsa è una concreta prospettiva, nel mercato Expandi nato quattro anni fa. Le aziende quotate, di altri settori, hanno un fatturato medio di 40 milioni di euro, ma ne sono presenti anche una quindicina con un fatturato compreso tra i 15 e i 50 milioni annui. Per quanto riguarda le aziende vinicole ne abbiamo monitorate 56 e una decina di esse hanno le caratteristiche, per prospettive di crescita ed equilibrio finanziario, per entrare in borsa subito". Bisogna evidenziare però anche quelle che sono “le ombre” dell’intero settore che ancora oggi fa fatica ad aggregarsi, ad espandersi e quindi ad essere altamente competitivo nei mercati internazionali. Quindi il primo passo che tutte le aziende vitivinicole italiane devono compiere è quello verso l’aggregazione infatti è solo facendo sistema che si riescono ad accumulare solidi capitali, fondamentali per reggere la concorrenza mondiale.
Marta Santopolo