C’è l’accordo fra gli agricoltori toscani, Cia e Confagricoltura, e il gruppo Eridania Sadam, sulla vicenda della riconversione dello zuccherificio di Castiglion Fiorentino. Importante novità per l’impianto della Valdichiana destinato alla forzata chiusura a causa della disastrosa riforma comunitaria del settore bieticolo-saccarifero.
Dopo mesi di trattativa si è infatti raggiunto l’accordo di filiera che fissa le relazioni tra il settore agricolo ed il gruppo industriale Eridania Sadam – Power crops, ed apre la strada all’approvazione del progetto di realizzazione di un polo energetico alimentato da biomasse agricole e forestali di provenienza locale. L’accordo di filiera, sottoscritto presso la Regione Toscana, è stato firmato da Cia e Confagricoltura, mentre Coldiretti non ha partecipato confermando la sua posizione iniziale di contrarietà al progetto.
Per la Cia Toscana si tratta di un accordo molto positivo, che apre nuove prospettive produttive e di mercato per le imprese della Valdichiana e della Toscana in genere, offrendo alternative interessante innanzitutto agli ex bieticoltori. I punti qualificanti dell’accordo – sottolinea la Cia Toscana -, sono: la garanzia della provenienza locale della materia prima che alimenterà gli impianti energetici, la definizione dei prezzi di conferimento delle materie prime ed il sistema di premialità aggiuntive previsto, la definizione di un modello di filiera che offre spazi di partecipazione attiva al mondo agricolo, l’apertura ad una collaborazione per ulteriori iniziative in campo agro-alimentare nell’area.
Soddisfazione per la firma dell’intesa da parte del presidente della Cia di Arezzo, Paolo Tamburini, sottolineando l’apporto costruttivo dato dalla Cia per il raggiungimento di questo risultato positivo, che garantisce una prospettiva di sviluppo per le imprese agricole dell’area e in generale per l’economia della Val di Chiana. "L’intesa raggiunta – sottolinea Marco Failoni della presidenza regionale della Cia – garantisce quelle condizioni di sostenibilità economica, sociale ed ambientale, poste fin dall’inizio dalla Cia come base della trattativa. Sul piano economico le condizioni ottenute garantiscono, attraverso una serie di meccanismi premiali, prezzi al produttore superiori a quelli di mercato. Sotto il profilo sociale l’accordo apre prospettive interessanti per lo sviluppo dell’area. Sul piano ambientale – conclude Failoni – viene assicurata una produzione di energia da fonti rinnovabili di origine locale, attraverso produzioni agro-forestali con impatti assai più contenuti rispetto alla bieticoltura". Per Giordano Pascucci, presidente della Cia Toscana "l’accordo propone un modello innovativo nelle relazioni tra industria ed agricoltura. L’apertura ad una partecipazione diretta del comparto agricolo al progetto industriale – aggiunge il presidente Cia -, e l’avvio di un percorso congiunto di sperimentazione di nuove colture ed il riconoscimento del valore dell’aggregazione dei produttori nella contrattazione, sono elementi importanti dell’intesa di filiera e rappresentano una sfida per il mondo agricolo. Francamente ci dispiace che una parte del mondo agricolo si sia sottratta al confronto di merito ed all’accordo di filiera – prosegue Pascucci – ponendo pregiudiziali pretestuose. Su alcuni temi, come quello dello sviluppo di iniziative nel settore agroalimentare, l’accordo ha peraltro definito alcuni impegni che dovranno tradursi in proposte concrete ed operative. Per quanto ci riguarda – conclude – lavoreremo per la piena attuazione degli impegni assunti su questo tema dall’intesa e per conseguire la piena condivisione di tutto il mondo agricolo sui percorsi di sviluppo della filiera tracciati dall’accordo".