Va bene la proroga fino al 2013 dell’aiuto accoppiato per il tabacco. La Cia Toscana condivide l’iniziativa dei ministri dell’agricoltura dei paesi maggiormente produttori di tabacco, che chiedono al commissario Fischer Boel il mantenimento del sistema di aiuto accoppiato; e contemporaneamente incoraggia il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Paolo De Castro a proseguire l’azione per ottenere dall’Unione Europea quel cambiamento di strategia che possa permettere alle aziende agricole del settore un adattamento graduale verso il mercato.
"Per l’agricoltura toscana – sottolinea la Cia regionale – il passaggio delle imprese dalla protezione alla competizione sul mercato è una fase difficile, ma se adeguatamente sostenuta e governata può dare importanti risultati sul versante dell’innovazione e della strutturazione delle imprese sul territorio. Proprio come nel caso del settore del tabacco, dove il sistema dell’aiuto disaccopiato rischia di essere incoraggiamento all’uscita dalla produzione e alle conseguenti dismissioni delle aziende". La peculiarità nella cultura del tabacco consiste, infatti, nell’elevato numero di addetti in tutte le fasi della filiera, e più in generale in tutte le attività direttamente collegate alla produzione e alla prima trasformazione del tabacco greggio. "E’ del tutto evidente – prosegue la Cia Toscana – che la scomparsa, o il forte ridimensionamento, di questa coltura provocherebbe gravissime ripercussioni sul tessuto economico e sociale di una vasta area anche della Toscana".
L’esperienza di questi primi anni di riforma, ha dimostrato che nei paesi in cui la coltivazione si è drasticamente ridotta, con l’introduzione del disaccoppiamento sopra il livello del 40%, non c’è stato alcun effetto positivo, infatti, il consumo di prodotti da fumo non è diminuito, mentre le importazioni da paesi terzi sono aumentate e ad oggi consistono nel 75% del fabbisogno dei paesi europei. Al contrario, i paesi che hanno deciso di applicare un regime transitorio, con livelli di disaccoppiamento moderati, la produzione si è ridotta in misura graduale, con riferimento alle varietà meno richieste dal mercato e con la conseguenza anche di un innalzamento della qualità media delle produzioni.
"La Toscana è particolarmente interessata alla iniziativa dei ministri dell’agricoltura – conclude la Cia -, perché le aziende agricole sono impegnate nell’innovazione e nelle produzioni di qualità. E’ un processo che va sostenuto anche attraverso una diversa gradualità nell’attuazione della riforma".
Marta Santopolo