Più risorse a disposizione che nel precedente periodo di programmazione, un riequilibrio tra le dotazioni dei vari assi del Piano, ma anche procedure più semplici per presentare domande di contribuzione e
accedere agli aiuti. Sono queste alcune delle novità che riguardano gli aspetti
finanziari del Psr, le cui risorse cominceranno ad essere attivate grazie ai primi
11 bandi.
Nel complesso, la spesa pubblica programmata ammonta a 839 milioni, 109 in più (+15%) rispetto al Piano 2000-2006. Incrementato anche il contributo dell’Unione europea, che sarà di 369 milioni (+ 8%).
Rispetto alla precedente programmazione, che concentrava molte risorse sulle misure agroambientali (asse 2), questa volta si è deciso di operare un
riequilibro rispetto alle misure per il miglioramento della competitività (asse 1).
Ora ognuno dei due assi assorbe circa il 40% delle risorse, mentre il terzo asse (diversificazione dell’economia rurale) rappresenta il restante 20%.
Più precisamente, l’asse 1 si articola in 8 misure con una dotazione pubblica di 336 milioni (il 40%); l’asse 2 in 11 misure, con una dotazione di 323 milioni (il 38% con ben 204 milioni, circa un quarto dell’intera dotazione del Psr, assorbiti dai pagamenti agro-ambientali); l’asse 3, in 6 misure, con una dotazione di 180 milioni (il 22%). È importante sottolineare che gli 11 bandi con cui il Psr è passato
all’operatività rappresentano circa il 70% delle risorse dell’intera
programmazione. "Una percentuale importante – spiega l’assessore
all’agricoltura Susanna Cenni (nella foto)– che sono sicura ci consentirà un ottimale
avanzamento finanziario, con la possibilità di utilizzare a nostro vantaggio la cosiddetta regola del disimpegno automatico, che penalizza con la perdita delle risorse messe a disposizione chi non è stato capace di spenderle, per riassegnarle a chi questa capacità l’ha dimostrata".
Tra l’altro, per monitorare la capacità di spesa ed eventualmente introdurre
aggiustamenti e correttivi il governo regionale ha deciso di non assegnare
subito agli enti locali che gestiranno il Piano le risorse dell’intero periodo di programmazione, ma solo quelle fino al 2010: data in cui sarà possibile tirare una riga con una significativa valutazione di quanto è stato già fatto. Altro aspetto di grande rilievo, soprattutto per chi in questi sette anni intende presentare domande di aiuto, è che i bandi non si chiuderanno in pochi mesi, come spesso succede, ma saranno aperti per tutto il periodo della programmazione.
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