Siena si ribella. Non vuole che il suo gioiello più famoso, il Brunello, venga danneggiato. E seppure è in corso un’inchiesta della magistratura in merito all’uso non previsto dal disciplinare di uve merlot e cabernet sauvignon, non accetta che si faccia una comunicazione generalista che rischia di danneggiare un intero settore, un territorio e i lavoratori. Giusto. E dopo i due candidati al parlamento Franco Ceccuzzi e Susanna Cenni, che è anche assessore regionale all’agricoltura, intervengono anche gli enti locali che minacciano querele e chiedono tempi rapidi per l’inchiesta.
Riunione degli enti locali – "Il tavolo istituzionale convocato dalla Provincia di Siena e che ha riunito Regione Toscana, Comune di Montalcino, Camera di Commercio di Siena, associazioni di categoria agricole (Cia, Coldiretti, Confagricoltura), sindacati (Cgil, Cisl e Uil) esprime grande preoccupazione rispetto alle possibili conseguenze economiche e sociali che possono investire le imprese, i lavoratori e l’intera comunità di Montalcino a seguito di una campagna mediatica che in alcuni casi, stravolgendo i fatti, ha generato informazioni falsate e dannose per l’intero tessuto economico. Il tavolo, rispetto alle indagini in corso, esprime piena fiducia nell’operato della magistratura e auspica che l’indagine si possa concludere nei tempi più rapidi possibili contribuendo a fare massima chiarezza e ad individuare ogni eventuale responsabilità. Questo nella consapevolezza della correttezza, dell’impegno, della serietà che comunque caratterizzano, in modo largamente prevalente, il tessuto economico di Montalcino che rappresenta una risorsa decisiva e che auspichiamo da questa vicenda sappia uscire con compattezza e nuove iniziative di rilancio rispetto alle quali le istituzioni si adopereranno con ogni possibile sostegno. La Provincia di Siena e il Comune di Montalcino valuteranno, insieme ai propri legali, la possibilità di intraprendere azioni di querela rispetto alle informazioni false che sono apparse in questa fase".