Non c’è rischio per la salute. Risponde così Mariann Fischer Boel, il commissario europeo all’Agricoltura, agli allarmismi suscitati dalle recenti vicende legate a mozzarella di bufala e vino adulterato. “Attualmente non esiste alcun rischio per la salute dei cittadini, anche per la prontezza con cui, in Italia, si e’ reagito a questo allarme” ha spiegato Boel a Firenze in occasione dell’inaugurazione del 255° anno accademico dei Georgofili. “Esiste una struttura – ha spiegato – che si occupa di questioni di sanità e salute dei cittadini nella Ue e che ha preso in considerazione molto seriamente questi allarmi. A mio avviso e’ un vero peccato che si verifichi che alcuni, isolati casi di frode possano, in qualche modo, minare l’immagine e il prestigio dei prodotti italiani".
Vicende non positive per l’immagine dell’Italia all’estero ma che, però, fanno ben sperare perché “e’ vero che queste vicende non sono positive, ma potremmo invece vederne anche il lato positivo: il fatto che questi casi siano emersi significa che l’Italia ha un sistema di controllo efficace che ha consentito di portare alla luce questi isolati casi e questo porta, quindi, un’immagine positiva".
Cereali costosi – Interpellata anche sulla questione del rialzo dei prezzi dei generi di prima necessità,il commissario europeo all’agricoltura ha detto di non temere “assolutamente che si verifichi una carenza di beni agricoli e alimentari in Europa. Ci sono diversi motivi per questi aumenti che, fra l’altro, vengono dopo un periodo di diversi decenni in cui i prezzi dei prodotti agricoli e alimentari sono diminuiti". Tra questi le pessime condizioni metereorologiche registrate in alcuni Paesi del mondo: troppe precipitazioni in alcuni Paesi e siccità in altri, come l’Australia. Si e’ poi registrato un aumento enorme della domanda proveniente dalla Cina e dall’India, Paesi emergenti dove la classe media e’ in crescita e gli stili alimentari cambiano, cioè cresce il consumo di carni bianche che hanno bisogno di mangimi e quindi di cereali. Un altro fattore, anche se non principale, e’ dovuto alla ricaduta dell’uso dei cereali negli Usa per bioetanolo. Ma per il furtturo la situazione sembra rasserenarsi: "C’e’ una nuova possibilità con i Paesi che da poco sono entrati nella Ue come la Romania e la Bulgaria – ha spiegato Boel – che hanno abbondanza di terre coltivabili che ora possono rientrare in un ciclo di rotazione delle derrate alimentari".
L’etichettatura dell’olio – A tenere banco anche la questione relativa all’etichettatura dell’olio d’oliva su cui Boel ha precisato che “posso garantire che e’ mia e nostra intenzione trovare una soluzione pragmatica il prima possibile. Alcune settimane fa – ha ricordato – abbiamo intentato un procedimento legale all’Italia in quanto voleva rendere obbligatoria l’etichetta d’origine dell’olio di oliva. So bene quanto sia delicata questa questione: purtroppo questo non e’ il momento di dare dettagli sul procedere di questa vicenda". Il commissario ha, però, assicurato di essere "in contatto con le autorità italiane" e di stare "consultando degli esperti in materia per vedere di trovare la soluzione più idonea e più equa".
Il ministro italiano – Un argomento sul quale si è espresso anche il ministro dell’agricoltura Paolo De Castro affermando che “si sta lavorando per una soluzione pragmatica, intelligente e che tenga conto delle esigenze dei consumatori”. E a proposito del vino ha invitato tutti alla prudenza: “Dobbiamo stare molto attenti: il mondo ci guarda. L’efficienza dei sistemi di controllo e la dinamica attraverso cui stiamo procedendo, in perfetta sintonia con la commissione, e’ motivo di soddisfazione". Il ministro ha quindi chiesto di "non fare criminalizzazioni generali del settore vitivinicolo che sta conquistando spazi e mercati internazionali. Quindi evitiamo di farci male da soli: lo chiedo a tutta la stampa".