E’ probabile che il visitatore che arriva a Belfast per la prima volta esca dal suo aeroporto internazionale con un misto di curiosità. Corrisponderà la realtà alla sua immagine mentale che si è andata formando per diversi lustri attraverso le tristi cronache giornalistiche? Niente di più sbagliato, perché oggi Belfast è una città rinata, rassicurante, che ha tutta l’aria di volere lasciare alle spalle il suo triste e recente passato, ovvero quei trent’anni di Troubles (termine eufemisticamente traducibile come "I disordini"con il quale si indica la cosiddetta "guerra a bassa intensità" che si è svolta tra la fine degli anni ’60 e la fine degli anni ’90) con i suoi 3.700 morti. L’intesa raggiunta tra gli indipendentisti del Sinn Féin di Gerry Adams e gli uomini del Dup di Ian Paisley nella primavera del 1998, alla presenza di Tony Blair e del premier irlandese Bertie Ahern, nell’accordo del Venerdì Santo, ha portato, infatti, oltre che alla composizione di un governo composto da rappresentanti sia dei partiti protestanti che dei partiti cattolici, una nuova, fresca ed insolita speranza.
New life – Quella speranza, ‘new life’ (nuova vita), che una mano anonima ha anche scritto a lettere cubitali su un lato della ‘peace line’, l’imponente muro di cemento sormontato da una rete metallica che divideva i quartieri di Shankill da Falls Road, dove ora transitano lentamente di fronte alla faccia dipinta del presidente statunitense Bush o di altre immagini dei famosi murales, i “black cab”, i tipici taxi nero in stile londinese. Nel mosaico di questa zona di Belfast, con i suoi quartieri protestanti e cattolici che si mescolano e si intersecano, si comprende subito, a seconda dei colori, delle scritte sui muri, dei murales, quale sia la comunità di appartenenza. Spostandosi verso il centro della città si comprende anche che quella speranza si sta materializzando giorno dopo giorno in virtù di un significativo restyling, grazie agli ingenti finanziamenti dalla Gran Bretagna e dall’Unione Europea per sostenere la rinascita di Belfast. Centri commerciali, gallerie d’arte, nuovi edifici sorgono ovunque, come Queen’s Quay e Titanic, che prevedono appartamenti di lusso, campi da golf ed hotel. Non caso i prezzi della case salgono ad un ritmo vorticoso, più di qualsiasi altra città del Regno Unito. Ma anche locali di tendenza, come l’accogliente Apartment, un raffinato ristorante dalle cui vetrate si ammira la grande ruota panoramica della City Hall, nel centro storico della città. Se l’Apartment rappresenta il presente, il celebre pub vittoriano ‘The Crown Liquor Saloon’ è la storia di Belfast, con il suo ingresso coperto da migliaia di mattonelle diverse, mentre all’interno presenta vetri colorati, mosaici, mobili in mogano e pareti divisorie in legno realizzate da artigiani italiani, dove un tempo si nascondevano le donne che lo frequentavano e per anni luogo deputato ad accordi e contrattazioni, una sosta obbligata nella scoperta di questa accogliente città, il cui nome, in irlandese ‘beal feriste’ significa guado di sabbia. Trovare posto a sedere è impossibile ed è anche raro riuscire a ricavarsi uno spazio per stare in piedi.
Il castello di Belfast – Fu nelle vicinanze dell’odierna città che nel 1177 l’anglosassone John de Courcy costruì un castello per il controllo sulla regione sud-orientale della provincia, anche se lo sviluppo di Belfast si ebbe intorno al XIX secolo grazie ai suoi cantieri navali e alle industrie di lino, cordami e tabacco. In quei cantieri dove oggi si ergono a guardia della città le due giganti gru di Harland e Wolff, dove fu costruito e qui inaugurato il transatlantico Titanic prima di salpare per sempre nel maggio 1911. Sulla riva opposta dei cantieri merita una sosta e una foto il “Bigfish”, simbolo della città e una delle opere d’arte moderna che abbelliscono il lungofiume. Si tratta di un grande salmone rivestito di mattonelle di ceramica su cui è rappresentata la storia di Belfast. Il quartiere più antico si sviluppa attorno alla cattedrale di Sant’Anna, nel cui interno si può ammirare un immenso mosaico formato da centocinquantamila tessere di vetro colorato, opera delle sorelle Gertrude e Margaret Martin. Questa zona è caratterizzata da vie di acciottolato, dove si può assistere a performance di artisti di strada, assaggiare una pinta della famosa Guinness in uno dei tanti pub, gustare un piatto di scampi e champs (patata lessa e cipolla) in un accogliente ristorante o ammirare i numerosi edifici vittoriani ed eduardiani, ricchi di sfarzose sculture su porte e finestre.
Arte e cultura – Da Donegall Square, il cuore della città, partono le maggiori vie di Belfast. Non molto lontano si trovano il Grand Opera House (in cui si sono esibiti i maggiori artisti di Belfast, primo fra tutti Van Morrison, cantante dei Them prima e solista poi, una delle voci più belle del pop anni’70 e il nostro Luciano Pavarotti), l’Albert Memorial Clock Tower, l’Ulster Museum, che possiede una collezione tra cui figurano oggetti appartenuti all’armata spagnola che fece naufragio nel 1588 e i Giardini botanici, risalenti al 1827 con la loro attrazione della Palm House, un’elegante struttura in vetro e ferro. Una città, Belfast che è possibile scoprire seguendo anche i passi dei grandi letterati da Louis MacNiece a Séamus, da C.S. Lewis a Jonathan Swift, che trasse ispirazione dalla faccia del gigante su Cave Hill per i suoi Viaggi di Gulliver.
Carne e Irish Coffee – Come in tutta l’Irlanda, Belfast non è da meno per quanto riguarda la degustazione della sua ottima carne proveniente dai rinomati pascoli irlandesi assieme al pesce fresco, ben serviti nei tanti ristoranti che si raccolgono a sud di Donegall Square e lungo il Golden Mile, che corre per Great Victoria St e Dublin Rd per poi attraversare la zona dell’università e proseguire lungo Lisburn Rd, Malone Rd e Stranmillis Rd. Da assaggiare la frittura e naturalmente l’Irish Coffee, fatto con caffè, panna e Irish Whiskey (non chiedete uno Scotch qui), soprattutto quello che si produce nell’omonima città di Bushmills, una delle più antiche distillerie del mondo.
A due passi da Roma – “Raggiungere Belfast dall’Italia centrale è oggi facile, grazie alla recente inaugurazione della nuova tratta Aer Lingus che collega la capitale dell’Irlanda del Nord a Roma – dice Michéal Martin, Ministro irlandese dell’Impresa, Commercio ed Occupazione – lo sviluppo dello straordinario potenziale turistico della nostra nazione rientra negli obiettivi chiave di Tourism Ireland che sta lavorando in stretta collaborazione con Aer Lingus per sostenere il lancio di questa nuova tratta e sfruttarne appieno le preziose opportunità”. Opportunità che permettono ai turisti italiani di scoprire una Belfast completamente trasformata, con il 37% della popolazione che ha meno di 24 anni, con turisti che affollano le sue strade attirati da una città giovane, dinamica, di cuore dove le persone hanno adesso il tempo di sorridere. Turismo Irlandese www.irlanda-travel.com informazioni@tourismireland.com – Tel. 02.48206060