Ieri mattina il Ministro delle Politiche Agricole Luca Zaia ha incontrato oltre 200 fra allevatori e operatori del settore bufalino in due aziende specializzate a Ciorlano, in provincia di Caserta, per ribadire loro che il Mipaaf è al loro fianco e farà la sua parte per recuperare i terreni agricoli e restituirli ai lavoratori del comparto, con l’obiettivo di garantire il futuro della mozzarella di bufala e rilanciare i consumi.
L’incontro – Il Ministro ha voluto incontrare gli operatori della filiera in una stalla, anche per tenere fede a quanto affermato fin dal suo insediamento sulla necessità di fare meno convegni e di stare più a contatto con le aziende, e ha sottolineato come la crisi che ha colpito la mozzarella di bufala abbia investito anche la mozzarella di latte vaccino, una delle grandi produzioni del Nord del Paese. “Oggi – ha spiegato – sono qui per rilanciare un prodotto del Sud, ma anche per dire che l’agroalimentare unisce Nord e Sud del Paese. Nei primi mesi di quest’anno c’è stato un crollo dei consumi della mozzarella di bufala del 38% e il calo ha interessato anche la mozzarella prodotta con latte vaccino. Quello che sembra solo un problema del Sud riguarda anche gli allevatori del Nord”.
Iniziative – Il Ministro ha poi annunciato l’attivazione di un tavolo interministeriale composto dal Mipaaf, dal Ministero della Salute e da quello dell’Ambiente, che si riunirà la prossima settimana per individuare e mettere a punto le iniziative finalizzate al recupero dei terreni inquinati. Dopo aver lanciato un appello ai media perché spieghino ai consumatori che la mozzarella che arriva sulle tavole è sana, sicura e certificata, Zaia ha annunciato il pieno sostegno al bando che il Consorzio di tutela della Dop della mozzarella di bufala presenterà alla Commissione europea per campagne di promozione in Italia, Germania e Stati Uniti e l’avvio di un accordo con Alitalia che inserirà il prodotto campano a bordo dei propri voli intercontinentali. “L’intesa – ha spiegato il ministro – riguarderà anche altri prodotti tipici italiani in difficoltà, come il Brunello di Montalcino e alcuni prodotti della filiera suinicola”.