Nasce a Carpi, in provincia di Modena, un’associazione di panificatori dedicata a sostenere e diffondere la cultura del pane nella Dieta Mediterranea, ispiratori tra gli altri anche la FAO. La maggior parte delle nazioni del terzo e quarto mondo sono alle prese con una spaventosa carenza di cibo che minaccia la sopravvivenza di milioni di persone. Riso, grano e altri cereali sono diventati “insufficienti” a sfamare le popolazioni dei paesi poveri, ed il loro costo è diventato proibitivo per il magro reddito, quando esiste, di tantissima gente di quei lontani paesi.
Pane Dimmi di Più – Ben prima che le notizie sui disastri causati dall’aumento dei cereali destinati all’alimentazione umana si diffondesse nella stampa nazionale ed internazionale, un gruppo di panificatori della zona compresa tra Mantova, Modena e Carpi decideva di creare un’associazione che diffondesse, oltre alla cultura del pane collegata alla dieta mediterranea, anche la reale portata di quel che sta accadendo nel mondo e le reali cause di questa gravissima congiuntura, che tocca anche i cosiddetti “paesi ricchi” come il nostro. Attraverso l’associazione “Pane Dimmi di Più” i fornai del modenese provano a spiegare le cause dell’aumento del costo del pane e contemporaneamente rilanciare la necessità di un’ alimentazione bilanciata e sana.
Gli scopi dell’Associazione – L’Associazione “Pane Dimmi di Più” persegue come scopi principali quello di diffondere la cultura del pane nella dieta mediterranea, ampliare la conoscenza dell’ “ecosostenibilità” del pane ed infine proporsi come luogo di incontro e di aggregazione nel nome di interessi culturali, assolvendo alla funzione sociale di maturazione e crescita umana e civile.
Le attività – Saranno promosse dall’associazione attività culturali, come convegni, dibattiti e seminari, ma anche attività editoriali quali la pubblicazione di opuscoli, depliant, studi delle ricerche compiute. La prima iniziativa della nuova realtà associativa è quella di stampare, sulle buste del pane, brevi storie sulle ragioni della odierna carenza di cibo attraverso il dialogo di un’adolescente con il suo computer. Sfruttando la possibilità di arrivare alle notizie reali attraverso i motori di ricerca, un’ipotetica adolescente spiega ai clienti il perché siamo arrivati a questa emergenza internazionale, e contestualmente invita i consumatori a mangiare meglio e con maggiore consapevolezza, per contribuire all’ “ecosostenibilità” del sistema agricolo e alimentare.