La Politica agricola comune ha fallito. Così ha esordito il ministro delle Politiche agricole Luca Zaia, nel corso dell’audizione sulle linee programmatiche del suo dicastero che si è tenuta questa mattina in commissione Agricoltura di Montecitorio. La programmazione comunitaria agricola, ha detto Zaia, ha infatti portato a un aumento generalizzato dei prezzi dei prodotti, sia per i produttori che per i consumatori, causando contemporaneamente una diminuzione della competitività delle aziende agricole. Il ministro si è quindi soffermato su alcuni casi specifici di incremento dei prezzi, come quello dei cereali, e di conseguenza del pane, e del latte. A proposito di quote latte, Zaia ha ricordato come il nostro Paese sia stato condannato a produrre eccedenze visto che ha ricevuto quote di produzione che coprono appena il 58% della propria necessità di approvvigionamento. La situazione che si è creata nel comparto lattiero-caseario nazionale è “iniqua e penalizzante”, ha detto il ministro, considerando anche il fatto che nessun altro Paese comunitario ha ricevuto una quota così bassa rispetto ai propri consumi. L’aumento delle quote non solo deve essere immediato, ma addirittura deciso in anticipo per l’Italia in modo da tener conto della situazione di particolare sofferenza nella quale si trovano i nostri produttori. Altro obiettivo che verrà perseguito con attenzione dal ministro è quello relativo alla salvaguardia del settore vino per il quale occorre definire al più presto un programma nazionale di sostegno del mercato.
Caso Brunello – Il titolare del Mipaaf si è poi soffermato sulla vicenda del Brunello di Montalcino e del connesso incedente diplomatico con l’Agenzia del commercio degli USA, principale importatore del celebre vino toscano. Zaia a questo proposito ha annunciato di voler chiudere la questione entro una settimana e, per quanto riguarda il blocco alle importazioni deciso dagli Stati Uniti, il ministro ha ribadito il suo impegno sia “sul fronte diplomatico che su quello tecnico” per dissolvere tutti i dubbi degli americani sulla qualità del prodotto e sulla rispondenza tra quanto indicato sull’etichetta delle bottiglie e il loro contenuto. Comunque, ha ribadito ancora una volta il ministro, questa vicenda non ha nulla a che vedere con il problema della“sicurezza alimentare” nel nostro Paese. Si tratta solo, ha detto, di una “partita commerciale”.
Informazione pubblicitaria