Il blocco delle importazioni di Brunello negli Usa è un pericolo alle spalle. "Il decreto firmato stamani chiude definitivamente la vicenda” ha detto il ministro Zaia, come annunciato nei giorni scorsi. Una vicenda spinosa cha ha fatto rischiare lo stop del Brunello nel primo mercato di riferimento, quello Usa, che il ministro delle Politiche agricole, Luca Zaia, come ha ricordato lui stesso oggi a Montalcino “andava presa di petto e chiusa il prima possibile”. Il provvedimento, firmato oggi 3 luglio, da Zaia, e presentato in compagnia dell’ambasciatore americano Ronald Spogli consente infatti di superare in modo definitivo il rischio del blocco delle importazioni negli Stati Uniti. Il decreto – a cui il ministro e l’ambasciatore hanno brindato con un Brunello 2003 dell’azienda Costanti, dove si è svolto l’incontro – permetterà di rafforzare il sistema dei controlli, affidando all’ufficio periferico di Firenze dell’Ispettorato centrale per il controllo della qualità dei prodotti agroalimentari il compito di rilasciare una dichiarazione di conformità del vino a Docg Brunello di Montalcino. Sarà compito dell’Icq (Istituto controllo qualità) verificare la tracciabilità di ciascuna delle partite di vino destinate al mercato statunitense. “Siamo venuti a Montalcino a dire che qui la sicurezza alimentare è di casa. Non abbiamo mai dubitato della disponibilità degli Stati Uniti a risolvere felicemente il problema delle importazioni – ha detto il Ministro -. Voglio ringraziare la nostra Ambasciata, in rappresentanza del governo Usa, e gli uffici del ministero, che hanno lavorato fianco a fianco con noi, per la salvaguardia del Made in Italy. Ricordo, però, che non si è mai parlato di adulterazione, ma di uvaggi che non sono in alcun modo dannosi per la salute”. E sull’ipotesi di modificare il disciplinare (che oggi prevede 100% Sangiovese) Zaia ha risposto: “E’ modificabile, ma la decisione spetta soltanto ai produttori. Le istituzioni devono lavorare solo nello spazio che va dal cancello dell’azienda alle porte del mercato. Poi ogni azienda ha una sua partita iva che certifica l’assunzione di tutte le responsabilità”. Quella di oggi ha spiegato il ministro Zaia «è solo una delle tante iniziative che metteremo in atto per garantire il massimo livello di tutela dei consumatori e del prodotto di qualità e per consentire il rilancio a tutti i livelli di un mercato così importante per l’enologia italiana”.
L’ambasciatore Usa Spogli a Montalcino – L’indagine della Procura di Siena, ancora in corso, su presunte frode per il non rispetto del disciplinare di produzione del Brunello di Montalcino, aveva indotto l’Aat (l’Autority americana Attb) alla possibilità di blocco delle importazioni delle pregiate produzioni ilcinesi nel mercato a stellestrisce. Si è dichiarato “lieto” l’ambasciatore americano Spogli, che la “questione Brunello” si sia conclusa “velocemente con razionalità e ragionevolezza”. “E’ un ottimo esempio – ha detto l’ambasciatore – di come si risolvono i problemi fra due Paesi amici come Italia e Usa. La qualità del Brunello non è mai stata messa in discussione”.
Soddisfatte le istituzioni locali – “Ritengo positivo il decreto del Ministro per le politiche agricole Luca Zaia che chiude la questione del blocco commerciale con gli Usa, primo mercato estero per il nostro Brunello" ha dichiarato il presidente della Provincia di Siena Fabio Ceccherini. "In queste settimane – ha aggiunto il presidente Ceccherini – ho condiviso il lavoro svolto dal ministero che ha inteso coinvolgere il territorio nella risoluzione di questo problema. Adesso si tratta di proseguire nella concertazione per individuare tutte le soluzioni tecniche più idonee a risolvere i problemi aperti da questa vicenda. Le istituzioni locali non mancheranno di fare la loro parte. Così come non dobbiamo rallentare quelle azioni di comunicazione e promozione del prodotto, che rimane simbolo principale del made in Italy”. Il sindaco di Montalcino, Maurizio Buffi, ha ricordato che questa crisi ha rischiato di danneggiare l’immagine dell’intero territorio: “il sistema Montalcino – ha detto Buffi – ha vacillato; il Comune è sempre vicino ai produttori”.
I numeri del Brunello – Le importazioni del pregiato vino senese riguardano un quarto della produzione totale e sono stimate per un valore di oltre 30 milioni di euro. Il caso Brunello ha rischiato, quindi, di danneggiare seriamente uno dei simboli del Made in Italy nel mondo, con una funzione da traino anche per gli altri prodotti. Il giro d’affari è di oltre 120 milioni di euro, 247 sono i produttori, sette milioni le bottiglie vendute ogni anno, per il 62 per cento all’estero. Il distretto di Montalcino conta complessivamente su 3.500 ettari di vigneto. Secondo un’indagine dell’Istituto nazionale di economia agraria, la quotazione di un ettaro di vigneto di Brunello si attesta oggi sui 350mila euro, anche se i valori possono salire fino a 500mila euro.
Cosa prevede tecnicamente il decreto ministeriale – Rafforzare il sistema dei controlli, “per salvaguardare a livello nazionale ed internazionale l’immagine del Brunello di Montalcino e per consolidare il rapporto di fiducia con il consumatore”. Sono questi gli obiettivi che il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia si propone di raggiungere grazie all’emanazione del decreto ministeriale sul Brunello di Montalcino. Il decreto affida all’ufficio periferico di Firenze dell’Ispettorato centrale per il controllo della qualità dei prodotti agroalimentari il compito di rilasciare la dichiarazione di conformità del vino a DOCG Brunello di Montalcino. L’ICQ verificherà la tracciabilità delle partite di vino destinate al mercato statunitense. Potrà avvalersi della consultazione dei sistemi informativi automatizzati previsti nel Piano dei Controlli e, per meglio organizzare il suo lavoro, si coordinerà con il Comitato di Garanzia del Brunello, istituito con decreto ministeriale dello scorso 9 giugno. L’Ufficio periferico di Firenze dell’ICQ dovrà comunque tenere conto delle valutazioni espresse dallo stesso Comitato.
Ascolta la conferenza stampa Zaia-Spogli