Almeno a tavola l’Europa è più vicina agli Stati Uniti, e apre ai prodotti da animali clonati. L’Authority europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha infatti pubblicato il suo parere scientifico, richiesto dalla Commissione nel febbraio 2007, sull’implicazione della clonazione animale sulla sicurezza alimentare e sulla salute degli animali. Le conclusioni contenute nel parere evidenziano che sebbene i tassi di mortalità e malattia riscontrati nei cloni siano notevolmente superiori a quelli osservati negli animali ottenuti per riproduzione sessuale, il valore nutritivo dei prodotti alimentari ottenuti, come carne e latte, rientrerebbero nella norma dal confronto con prodotti analoghi provenienti da animali allevati in modo convenzionale. L’Efsa sostiene, inoltre, che la clonazione non possa avere ripercussioni sull’ambiente, anche se i dati a disposizione sono limitati. Il giudizio dell’Autorità per la sicurezza alimentare sembra ricalcare le decisioni prese di recente dalla Food and Drugs Administration, l’ente che sovrintende la sicurezza alimentare degli Stati Uniti. Lo sostiene la Confederazione italiana agricoltori, che ricorda come di recente la FDA abbia autorizzato la commercializzazione di carni e di latte provenienti da animali clonati. Già allora la Cia aveva espresso un netto dissenso, invitando l’Ue a non seguire la strada intrapresa dagli USA sia per tutelare i consumatori che per questioni etiche. La Cia sottolinea l’esigenza, pertanto, di un’azione ferma di mobilitazione per impedire che si adottino decisioni del genere, che praticamente sanciscono la commestibilità delle carni clonate. Decisioni del genere rischiano -afferma la Cia- di aprire un fronte pericoloso a livello europeo. Bisogna assolutamente evitare certe misure che vanno, oltretutto, nella direzione opposta all’orientamento più volte espresso dai cittadini europei, dichiaratosi contrari alle manipolazioni genetiche, come emerge chiaro anche dalla Consultazione promossa dalla Coalizione Liberi da Ogm. L’auspicio è dunque, che l’Ue smentisca l’Efsa e impedisca che sulle nostre tavole arrivino sia prodotti Ogm che alimenti provenienti da animali clonati.
Rosanna Paliotta