L’Agenzia delle Entrate ha fatto chiarezza con un altro intervento su un argomento caldo, quello dell’imposta di registro dovuta in caso di registrazione di un contratto di fondo rustico comprendente anche i titoli Pac. Non erano chiari infatti i criteri e le misure da versare, ora con questo intervento si è cercato di risolvere i problemi. I contratti in commento, infatti, scontano in misura unica l’imposta fissa di registro nel caso in cui la somma delle due imposte proporzionali ,una per il contratto l’altra per i titoli, risulti inferiore.
Il calcolo – L’affitto dei titoli Pac, che danno diritto a ricevere gli aiuti comunitari alla produzione, è soggetto all’imposta proporzionale di registro dello 0,50% con un minino di 168 euro, da calcolare sulla base imponibile costituito dall’ammontare annuale dell’aiuto rappresentato dai titoli concessi in affitto, per il numero delle annualità trasferite e successiva attualizzazione.
Fondi rustici – Per il contratto di affitto del fondo rustico, cioè terreni e fabbricati strumentali e pertinenziali, è dovuta la medesima misura ma con l’importo minimo di 67 euro. In presenza di contratto di affitto unico può accadere che l’imposta proporzionale sia inferiore ai 168 euro per l’affitto dei titoli e di 67 euro per l’affitto del terreno. In questo caso, se l’importo complessivo supera i 168 euro l’imposta di registro da versare è pari alla somma degli importi dovuti per i “singoli” atti. In caso contrario, se la somma complessivamente dovuta è inferiore a 168 euro, deve essere versata l’imposta di registro minima ma di importo più elevato fra i due contratti , titoli e terreno, quindi, 168 euro
Bolli – Da ricordare che per i contratti di affitto di fondi rustici che contemporaneamente hanno affitto di titoli Pac è dovuta l’imposta di bollo di 14,62 euro ogni 4 pagine.
Notizia tratta da Dimensione Agricoltura, giornale della Cia Toscana.