I vigneti più pregiati della Sardegna non rischiano nessuna estirpazione selvaggia. È quanto precisato, in un comunicato, dall’assessore regionale all’Agricoltura Francesco Foddis, intervenuto nella discussione sul regolamento comunitario di estirpazione di vigneti. “La Regione – ha dichiarato Foddis – non ha alcun interesse a favorire l’eliminazione di uno dei simboli dell’agricoltura sarda. Le vigne del Sulcis, così come quelle di altre zone dell’Isola, non hanno nulla da temere, salvo ovviamente l’auspicio per l’espianto di quelle inquinate dal piombo”. L’assessore ha poi voluto spiegare il perché della mancata presentazione da parte della Regione dell’elenco delle aree vitivinicole non ammissibili al premio. Omissione che, secondo alcuni consiglieri dell’opposizione, metterebbe a rischio i vitigni storici e autoctoni, i proprietari dei quali potrebbero decidere di disfarsene in cambio del ricco premio offerto dall’Unione europea. Innanzitutto, ha sottolineato Foddis, ha contributo il ritardo con il quale è stata recepita la comunicazione del ministero che autorizzava le Regioni a indicare vitigni non ammissibili. “In secondo luogo – ha continuato il responsabile del settore primario regionale – ai premi previsti dall’Ue possono accedere solo coloro i quali negli ultimi 5 anni hanno effettuato ad Agea la dichiarazione sulle rese storiche: da una prima analisi ci risulta che ben il 70% dei viticoltori non ha prodotto questa documentazione quindi non potrebbe estirpare neanche un ceppo”. Foddis ha concluso rassicurando che in ogni caso, per la campagna 2008/2009, il regolamento Ue non provocherà alcun disastro sui vigneti sardi, tanto meno in quelli più pregiati, “Anche perchè se la produzione primaria è adeguatamente remunerata dagli enopoli questa non ha alcun interesse a praticare l’estirpazione”. E, secondo l’assessore, è questa, insieme alle misure di salvaguardia e priorità contenute nel Programma di sviluppo rurale 2007/2013, la miglior tutela dei vigneti isolani.
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