Vendemmiare sarà più facile, con meno oneri e burocrazia per le imprese agricole. La circolare pubblicata dall’Inps nei giorni scorsi da finalmente il via alle operazioni di vendemmia 2008 attraverso il sistema dei “voucher”, previsto dal decreto del ministro del Lavoro del marzo scorso e frutto anche della costante azione svolta dalla Cia-Confederazione italiana agricoltori. Un’iniziativa tesa a contrastare il lavoro irregolare, ad una maggiore semplificazione e a ridurre gli oneri per le imprese. Una novità che permetterà, inoltre, di superare parte dei problemi avuti negli anni scorsi da alcune aziende agricole dove controlli su pensionati e studenti vendemmiatori occasionali, portarono a forti sanzioni per le aziende stesse.
Secondo la Cia "Si tratta di una sperimentazione che dimostrerà la bontà di questo strumento, mirato a regolamentare le prestazioni occasionali di studenti e pensionati nel settore agricolo". Infatti, i voucher vendemmia (valore 10 euro, di cui 2,5 saranno trattenuti dall’Inps a titolo di contributi personali), possono dare un importante contributo al contrasto del lavoro irregolare, alla riduzione degli oneri e della burocrazia che soffoca le imprese agricole nonché, in una situazione generale di caro-vita, consentire a studenti e pensionati di integrare il proprio reddito senza alcun onere fiscale e con le relative coperture assicurative e previdenziali. Un unico rammarico: sembrava che questo strumento fosse esteso a tutte le categorie di lavoratori occasionali in agricoltura, invece per il momentonon è così, vale solo per pensionati e studenti.
La previsione del doppio canale (con cui è possibile il pagamento) – quello cartaceo e quello telematico – consentirà, poi, alla aziende agricole di scegliere la modalità preferita, fermo restando che in entrambi i casi la Cia garantirà la piena assistenza oltre a monitorare il regolare utilizzo del nuovo strumento. Si dimostrerà, in tal modo, che l’intenzione con la quale i voucher sono stati concepiti non è certo quella di destrutturare il mercato del lavoro, bensì quella esattamente opposta: far emergere particolari tipologie di attività agricole che, non potendo rientrare nel regime del lavoro subordinato -per ragioni oggettive dovute alla occasionalità ed alla breve durata- necessitavano da tempo di una regolamentazione “ad hoc”. Ai fini del buon esito della sperimentazione, la Cia richiama la necessità di forti sinergie a livello locale (Inps, organizzazioni professionali, Poste) che rendano agevole l’utilizzo dei voucher, trasparenti le operazioni ed efficiente il servizio così da poter estendere, a partire dal 2009, il sistema – ormai testato – anche ad altre attività stagionali agricole, come del resto previsto dal decreto 112/08 in fase di conversione.
Rosanna Paliotta