Olio biologico prodotto da terreni adibiti a discarica. Questa la truffa scoperta in Puglia grazie ai controlli del Corpo forestale dello Stato. "L’operazione – ha commentato il ministro Luca Zaia – ha consentito di smarcherare una truffa a danno della salute dei consumatori e si inseriscono in un monitoraggio capillare del settore agroalimentare". L’azienda pugliese produceva olio con certificazione biologica in terreni occupati in parte da una discarica di rifiuti speciali. È accaduto a Grumo Appula, in provincia di Bari, dove l’azienda agricola dal 2005 percepiva aiuti comunitari per l’agricoltura biologica producendo frutta e olio di oliva. Per accedere ai finanziamenti, come previsto dal bando regionale per il sostegno allo sviluppo rurale, i titolari dell’azienda avevano accluso alla documentazione di richiesta, i prescritti attestati rilasciati dall’Organismo di controllo e la relazione agronomica redatta da un tecnico professionista. A seguito delle indagini, quattro persone, fra cui il responsabile di un Organismo di controllo per la certificazione dei prodotti da agricoltura biologica, sono state denunciate alla Procura della Repubblica dal Nipaf, il Nucleo investigativo di Polizia ambientale e forestale del comando Provinciale del Corpo forestale dello Stato di Bari, per truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato e della Comunità europea e falso ideologico in certificati.
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