Il mondo rurale al centro dello sviluppo della Toscana, dal punto di vista economico, paesaggistico e ambientale, e come risorsa primaria per le aree più periferiche del territorio. Si è parlato soprattutto di sviluppo rurale nel colloquio tra il presidente della Regione Toscana Claudio Martini e Loretta Dormal Marino, direttrice generale aggiunto della direzione generale agricoltura della Commissione europea. L’incontro è avvenuto a Terricciola, Pisa, nei locali dell’enoteca comunale, durante la visita di due giorni in Toscana dell’alta dirigente comunitaria, nel corso della quale ha potuto vedere di persona alcuni degli interventi realizzati nel territorio toscano grazie ai contributi comunitari.
Mondi rurale – “Il nostro punto di vista – ha commentato il presidente della Regione Toscana, Claudio Martini – sulla centralità dello sviluppo rurale per l’agricoltura, e quindi sull’esigenza di dare sempre più centralità agli interventi legati non solo alle produzioni, ma a una visione più allargata del mondo rurale, e quindi al paesaggio, all’ambiente, alla vita nei comuni montani, è stato apprezzato da parte della direttrice Dormal Marino, che ha mostrato piena attenzione per le nostre posizioni”.
Gli sviluppi in Toscana – All’alto dirigente comunitario sono stati evidenziati anche i segnali concreti di grande interesse della Toscana rurale verso le opportunità di investimento trainate dai fondi comunitari, in poco più di tre mesi dall’avvio dei bandi per il piano di sviluppo rurale 2007-2013 sono state circa 9.500 le domande presentate, per interventi capaci di rendere più moderna, funzionale e efficiente sia la rete delle aziende sia l’intero sistema rurale toscano. Segno questo di una capacità di guardare il futuro con slancio e senso di prospettiva, senza fermarsi alla difficile congiuntura economica attuale.
Ogm – Tra i temi al centro del confronto anche la questione Ogm, Martini ha ribadito la posizione della Toscana e quella della rete europea Ogm-free di cui è stato co-fondatore, evidenziando le preoccupazioni per una regione che fa della biodiversità il segno distintivo delle sue produzioni. Sul tema, attualmente sul tappeto a livello comunitario, della possibile coesistenza tra prodotti tradizionali e Ogm, il presidente ha dunque indicato l’esigenza di prendere concretamente in esame la situazione e l’organizzazione dei territori per comprendere come, in certe aree, la scelta non dovrà avvenire su base aziendale, in un territorio come quello della Toscana, basato su un tessuto di aziende piccole, i rischi di contaminazione del transgenico sarebbero altissimi.