Sarà dunque un’annata ottima per l’olivicoltura toscana. La maturazione è in lieve ritardo (10 giorni) e c’è il dubbio “rese” (oliva-olio) per scoprire l’effettiva quantità di prodotto e brindare ad un’annata da ricordare.
Oliva sana – “Dopo un’annata considerata fra le peggiori in Toscana (per scarsa produzione e attacchi di mosca olearia) – sottolinea il presidente degli Olivicoltori toscani associati, Sandro Piccini – quella attuale è una campagna quasi eccezionale sia per la produttività sia per la qualità. Si rileva una elevata sanità dell’oliva che fa prevedere un olio di assoluta eccellenza”. Alta qualità e produzione elevata anche nelle zone della Toscana in cui ci sono stati attacchi di mosca olearia, comunque ben contrastati ed inferiori agli anni scorsi.
Produzioni toscane – Positiva la situazione rilevata dai tecnici dell’Ota in tutte le province toscane – che presentano sempre differenti situazioni microclimatiche -, con produzioni superiori alla media ovunque, buono lo stato delle olive, presenze sporadiche di attacchi di mosca olearia ma inferiori al passato soltanto nelle province di Grosseto, Livorno e Pistoia; e in qualche caso danni provocati dalla grandine, in particolare nei territori di Siena, Arezzo, Firenze (con alcune aree molto colpite), Grosseto e Livorno. In tutte le province si nota, almeno dai parametri visivi, un lieve ritardo della maturazione con le normali differenze di 8-10 giorni fra le zone costiere e le quelle interne.
Qualità – “A pochi giorni dalla raccolta – afferma Giampiero Cresti, direttore dell’Ota – si può sperare che non ci saranno sorprese per ciò che riguarda lo stato qualitativo, rimane invece in sospeso l’aspetto delle rese alla frangitura che possono determinare variazioni più consistenti alla effettiva produzione di olio>>. Anche la variazione di un solo punto percentuale di resa – spiega l’Ota – rappresenta una percentuale estremamente più elevata nei volumi di prodotto realizzati. Se ipotizziamo una resa media del 15% (100 kg di olive = 15 kg di olio), se la resa diminuisce di un solo punto es. 14%, l’olio ottenuto sarà – 6,66%. <<Purtroppo – aggiunge Cresti – sulla resa è complicato fare una stima attendibile, potremo renderci conto delle effettive possibilità produttive alle prime frangiture”.
La stagione ai raggi X – La campagna in corso si è presentata, fin dalle prime fasi, come eccezionale per l’abbondanza della fioritura, uniforme in tutte le principali varietà toscane: non sempre accade infatti che per il Frantoio, Leccino e Moraiolo sia contemporaneamente una buona annata. Anche la fase di allegagione – altro momento critico – che può essere influenzata dall’andamento climatico è passata senza particolari problemi. La discreta piovosità primaverile ha fornito una dotazione idrica sufficiente al terreno scongiurando grossi problemi, in effetti gli olivi hanno cominciato ad avere qualche sofferenza alla metà di luglio, perdurata nel mese di agosto, ma senza avere mai subito un vero e proprio stress. La mosca, molto temuta vista la notevole popolazione della scorsa campagna, è stata in pratica assente, dal monitoraggio dei tecnici sono emersi infatti in gran parte della Toscana valori vicini allo 0% tanto da sconsigliare, salvo casi particolari, la necessità di interventi di difesa.