E’ stato inaugurato nei giorno scorsi a Poggibonsi il nuovo termovalorizzatore di Sienamabiente che permetterà alla Provincia di Siena di confermare e migliorare le sue alte performances in tema di raccolta differenziata. Il suo potenziamento era previsto nel Piano provinciale dei rifiuti approvato dalla Provincia nel 1999 e risponde al bisogno di smaltire i rifiuti prodotti nei 36 comuni del territorio provinciale al fine di produrre energia elettrica. Di seguito l’intervista a Fabio Ceccherini, presidente della Provincia di Siena.
Nel corso della inaugurazione ha colpito una sua affermazione piuttosto forte, secondo cui “il termovalorizzatore non mangia i bambini”. Che voleva dire?
“Su queste cose, la gestione dei rifiuti e in particolare il sistema delle infrastrutture collegate, si crea spesso un alone di mistero e paura. In Europa, ad esempio, non accade nulla del genere ed è sufficiente andare a Vienna per vedere l’impianto che è stato fatto e che conta ad oggi un comitato contrario composto da qualche decina di persone. Da noi, in Italia, intorno a questi temi invece si riesce a creare la psicosi della paura e, nel migliore dei casi, un atteggiamento di grande confusione. La scelta, invece, fatta dalle nostre parti è stata chiarissima. Il termovalorizzatore arriva dopo che negli anni c’è stata una grande discussione sulle caratteristiche ambientali di questo impianto e su una valutazione attenta e trasparente. Rammento sempre che nella piazza del Comune, quello vecchio, vi è il monitor che indica le emissioni nell’atmosfera. E che ora sarà ancora più moderno. Insomma, come ha ricordato il sindaco Rugi, questo di Poggibonsi è un impianto all’avanguardia ma normale in un paese europeo, lo si può vedere, visitare, e va vissuto con normalità. Forse può non essere la perfezione (che è difficile da raggiungere) ma ad oggi è il miglior sistema possibile, con le migliori tecnologie a disposizione, per gestire una parte dei rifiuti della nostra provincia. Che, ricordo, si è dotata di un piano integrato dei rifiuti che prevede un modello di gestione autosufficiente (cioè i rifiuti non entrano dall’esterno e quelli qui prodotti vengono smaltiti e recuperati), e consiste nel compostaggio di un 30% dei rifiuti per produrre ammendanti per l’agricoltura, un 30% che, purtroppo dico io, finirà in una discarica ad Abbadia, e nel restante che servirà all’impianto di Poggibonsi a produrre energia elettrica. Questo è il modello provinciale per cui i tre impianti interessano tutta la provincia, tutto il nostro territorio. Oggi nella forma più avanzata possibile. Dunque, la giornata di giovedì scorso non è stata importante solo per Poggibonsi e la valdelsa ma per tutta la provincia”.
Due anni di lavoro, un impianto che produrrà energia per 43 mila abitanti, per chi ha fatto il sindaco a Poggibonsi prima e adesso è Presidente della provincia è una soddisfazione doppia.
“Io sono soddisfatto del fatto che questo intervento è stato frutto di una discussione vera che nella prima metà degli anni novanta corresse profondamente il piano provinciale della gestione dei rifiuti. Il piano, che la Provincia alla fine degli anni ottanta proponeva, fu oggetto di una discussione molto serrata e forte anche a Poggibonsi. E alla fine il piano adottato, nel ‘99 fu diverso da quello del ‘90. Ci sono molte più garanzie, molte più certezze. Non è stata una strada facile, c’è stata discussione vera. In quell’ambito gli amministratori fecero tutti il loro dovere, dando chiarezza d’informazione su quello che sarebbe avvenuto e dando garanzie che si sarebbero mossi nella trasparenza ambientale e nella tutela del sistema ambientale. Il frutto di una lavoro duro, vero, difficile. In effetti, la realizzazione è proceduta molto speditamente. Ma confermo quanto già detto, che si tratta di un punto di arrivo. Oggi quel piano è a regime e ci vuole la stessa forza e discussione che ha attraversato i precedenti 15 anni perché tra altri 15 si raggiunga un ulteriore livello, scommettendo sulle nuove tecnologie, sulla raccolta differenziata e riduzione dei rifiuti perché si può sempre fare meglio”.
In pochi anni la raccolta differenziata è passata dal 10% al 45% a livello provinciale. La Provincia di Siena è da anni in testa a questa speciale classifica in Toscana. Nei vari comuni ci sono ottime performances, ad esempio a Buonconvento si supera il limite del 50%, altri sono vicini, e sempre al di sopra dei minimi fissati dalla legge…
“Anche Colle Val d’Elsa è al 50%, ad esempio; secondo previsioni nel 2008 saranno Poggibonsi, Colle Val d’Elsa e Buonconvento ma anche altri lo supereranno. Il Comune di Poggibonsi è attento a questi temi, ospitando un impianto delicato. Non voglio essere frainteso: vanno smitizzate e smentite voci catastrofistiche ma comunque sono impianti delicati, con tecnologie importanti. Il termovalorizzatore e l’impianto di compostaggio daranno risultati ambientali se ci sarà ancora tanta raccolta differenziata che, anzi, sarebbe meglio chiamare “finalizzata”, nel senso che la raccolta ha senso se poi il suo smaltimento è finalizzato al riciclo e, quindi, utile per l’ambiente. Per questo proprio insieme al Comune di Poggibonsi abbiamo concordato e già individuato altre risorse perché si spinga ulteriormente in questa direzione, ad esempio con una sperimentazione del “porta a porta” che dovrebbe portare il comune a raggiungere rapidamente il 60% di raccolta “finalizzata””.