Solo il 2,4% delle risorse pubbliche sarà destinato all’ambiente. Lo ricorda il WWF Italia nella sua analisi sul disegno di legge sulla Finanziaria 2009 e sul bilancio previsionale del ministero dell’ambiente, che conferma la marginalità di questo comparto rispetto all’impegno dello Stato.
Ruolo dell’ambiente – L’ambiente resta solo una “variante subordinata” , rileva il WWF Italia, quando alle sole infrastrutture strategiche (autostrade e linee ferroviarie ad AV spesso non supportate da studi di fattibilità economico-finanziaria, energivore e ad elevato impatto ambientale) il Governo decide di destinare ben 2 miliardi e 336 milioni di euro, pari ad una quota del 6,8% dell’ammontare dell’intera manovra Ma l’aspetto più destabilizzante della manovra impostata dal governo Berlusconi è il taglio strutturale in tre anni in termini reali del 52% (678 milioni su 1.300 milioni del Bilancio previsionale a fine 2008) delle risorse assegnate al Ministero dell’Ambiente, previsto nel decreto legge 112/2008.
Tagli – Se ai tagli nella Legge Finanziaria 2009 e ai tagli strutturali del Ministero dell’Ambiente, aggiungiamo il miliardo circa di tagli operati, con il DL 112/2008, ai fondi del Ministero dei Beni e delle attività culturali, si ha la netta impressione che si vogliano tagliare le gambe ai ministeri preposti alla tutela dell’ambiente e del paesaggio, condannandoli alla “ordinaria amministrazione”. Ciò appare tanto più grave – sottolinea il WWF Italia nella sua analisi – in una fase in cui si continua il progressivo depauperamento del nostro patrimonio naturale e culturale (ogni anno in Italia il consumo del suolo cancella 100 mila ettari l’anno, equivalente al doppio della superficie del parco nazionale d’Abruzzo) e non si imposta alcuna Strategia nazionale per la conservazione della biodiversità, attesa dal 1994, quando il nostro Paese ha ratificato, tra i primi al mondo, la Convenzione Internazionale sulla diversità biologica.
Cifre – Nel dettaglio, secondo l’analisi condotta dal WWF Italia, le risorse destinate nel 2009 alle voci tradizionali del comparto della tutela ambientale (ossia aree protette, difesa del suolo, difesa del mare, bonifiche, specie a rischio di estinzione, APAT) ammontano complessivamente a 528 milioni di euro, pari a un esiguo 1,5% dell’intera manovra. La quota sempre marginale del 2,4% (819 milioni di euro), si raggiunge se si considerano anche gli stanziamenti previsti per la mobilità sostenibile, l’efficienza energetica e il Fondo rotativo per l’attuazione del Protocollo di Kyoto.