L’agricoltura toscana vuole un futuro fatto di certezze e di programmazione. “Così non va” ricorda la Cia Toscana da alcuni mesi ormai: in una situazione di crisi generalizzata il futuro dell’agricoltura sembra più nebuloso che mai, anche a seguito dell’aumento dei costi di produzione e della crisi internazionale che provocherà pesanti ripercussioni sull’economia, sui consumi, sul futuro di molte imprese. Dati drammatici: mentre i prezzi degli alimenti al consumo sono aumentati del 28 per cento dal 2000 al 2007, i redditi degli agricoltori sono diminuiti, nello stesso periodo del 18 per cento (contro un +16% della media europea). Sembra incredibile ma ogni azienda agricola, inoltre, dedica 100 giorni all’anno per risolvere le pratiche amministrative e burocratiche anziché per lavorare nei campi. Per l’agricoltura toscana i conti non tornano: "Occorre più agricoltura nelle politiche economiche e di sviluppo – sottolinea il presidente della Cia Toscana Giordano Pascucci -, nelle scelte di governo e delle infrastrutture, nonché nelle politiche sociali".
Mobilitazione continua – Intanto la Cia Toscana, come deciso durante la direzione regionale di ieri – dichiara di continuare lo stato di mobilitazione a livello territoriale, invitando il governo ad adottare misure in grado di ridurre i pesanti costi che oggi le imprese agricole sono costrette ad affrontare.
La direzione regionale della Cia Toscana rivolge un forte appello affinché vengano assunti dal Governo provvedimenti in grado di ridurre i carichi che oggi pesano sulle aziende e di favorire il rilancio di sviluppo e competitività. Particolari critiche sono state rivolte alla legge finanziaria, varata dal Governo, per il 2009 che non dà le risposte esaurienti ai problemi delle imprese, soprattutto in materia di costi. Da qui, l’invito ad apportare le necessarie modifiche. Verranno programmate in Toscana, come nel resto del paese, una serie di iniziative a livello territoriale, regionale e nazionale il cui calendario verrà reso noto nei prossimi giorni.
Pac – Inoltre la direzione regionale della Cia toscana ha preso in esame le proposte di riforma della Pac – Health Check riconoscendo ed affermando il valore fondamentale della Politica Agricola Comune.
La storia della PAC – continua la nota Cia -, parte fondamentale delle politiche di integrazione europea, trae legittimità dalla capacità espressa nel tempo di rispondere alle sfide che ad essa si ponevano. Dalla crescita produttiva alla coesione quali obiettivi del primo periodo, alla sostenibilità ed alla sicurezza alimentare dei tempi più recenti, la PAC è stata, pur con i limiti rappresentati da una incompiuta democratizzazione delle Istituzioni europee, volano di sviluppo economico e attore della valorizzazione di un modello europeo di agricoltura, guardato con rispetto in tutto il mondo.
Oggi la PAC è chiamata a rispondere a nuovi bisogni, e per questo è chiamata ad ampliare i propri obiettivi dilatandoli in un ambito più complesso nel quale, accanto alle sfide produttive ed imprenditoriali, si collocano sfide quali la competitività, la crescita economica ed occupazionale, la crescita politica dell’Unione Europea. Per la PAC, sostenere il modello europeo di agricoltura significa dover rispondere a crescenti bisogni di sicurezza alimentare, tutela ambientale, governo delle risorse, coesione territoriale. Il tutto in un quadro di sostenibilità e competitività.
Interventi – La Direzione regionale della Cia Toscana, infine, ribadisce che anche per il futuro gli interventi comunitari a sostegno delle aree rurali sono strategici ed occorre rafforzare le politiche e le azioni per lo sviluppo rurale mentre vanno restituiti alla Pac i caratteri tipici delle politiche economiche, per creare un sistema di imprese moderne, competitive, aperte al mercato, integrate nella filiera agroalimentare, diversificate. La direzione regionale ha programmato alcune iniziative dove verranno illustrate le valutazioni e le proposte della Cia Toscana sulla Riforma della Pac. La Direzione della Cia Toscana ha preso in esame lo stato del confronto con la Giunta regionale sulla programmazione regionale e valutando positivamente la convocazione, da parte di Martini, del comparto agricolo, frutto anche delle forti e continue iniziative assunte dalla Confederazione negli ultimi dieci mesi, chiede alla Regione azioni rapide e concrete sulle emergenze: calo dei redditi, urbanistica, danni da selvaggina, semplificazione delle norme e delle procedure, piano per l’acqua. Inoltre riconferma l’esigenza di assumere con priorità gli interventi per: attivazione dei bandi Psr , promozione, filiere produttive, filiera corta, governance, programmazione regionale.
Ambito nazionale – Infine la Direzione della Cia Toscana invita la Giunta Regionale ad attivarsi concretamente in ambito nazionale per sollecitare le modifiche alla finanziaria per l’anno 2009 adottata dal Governo nonché sulle norme che, se approvate, possono mettere a rischio il mantenimento dei servizi alle collettività, a partire dal rischio di riduzione del servizio scolastico nei piccoli comuni, essenziali per garantire le minime condizioni di vivibilità dei territori, in particolare delle aree rurali, e di mantenimento del presidio umano.