Buono, pulito e giusto come Francesca mondina per 51 anni

Sono i contadini la faccia buona della terra e delle produzioni migliori di qualità. Appare più stretto il legame fra il Salone del Gusto e Terra Madre, come ha voluto ribadire il padre di Slow Food, Carlo Petrini.  Ha preso il via quest’oggi dalla Sala Gialla di Lingotto Fiere, la settima edizione del Salone Internazionale del Gusto, nel segno della signora Francesca, piemontese ottantenne e per oltre 50 anni mondina di professione che è entrata a braccetto con il ministro Luca Zaia. E’ lei ha detto anche Petrini il simbolo dei contadini di tutto il mondo. 
 
Chiamparino fa gli onori di casa – Il via è spettato a Sergio Chiamparino, sindaco di Torino, che ha aperto la serie di interventi: “La settima edizione del Salone del Gusto cade in un momento di grandi difficoltà economiche ed è proprio in questo frangente che il Salone del Gusto può  dare un’indicazione di marcia su come costruire degli antidoti alla crisi che stiamo vivendo ed ai rischi ancora più grandi che ci può riservare il futuro. Siamo conviti  – ha aggiunto il sindaco – che una delle ragioni di questa crisi che sta attraversando lo scenario mondiale dell’economia, sta esattamente nel fatto che questa ha perso le proprie radici produttive. La globalizzazione dei paesi più avanzati, che hanno conosciuto l’industrializzazione e la crescita tra la fine dell’800 e il secolo scorso è stata vissuta e affrontata prevalentemente come finanziarizzazione, tutto ciò alla lunga ha prodotto una frattura ed ha seriamente incrinato il rapporto che sempre deve esserci tra ciò che si distribuisce e ciò che si produce. Mai come in questo momento, dunque, c’è bisogno di riequilibrare il rapporto tra economia reale ed economia finanziaria, e questo riequilibrio può venire proprio dalla esaltazione del valore della produzione agricola”.
 
Mercedes Bresso, presidente della Regione Piemonte – “La signora Francesca che ha fatto la mondina per 51 anni rappresenta oggi in questo Salone del Gusto la qualità del nostro territorio, noi che siamo i produttori del miglior riso del mondo. Il cibo, i costi dell’energia, la
salute sono i temi principali che verranno affrontati in questo Salone e noi siamo i capofila della battaglia per la qualità del cibo che si basa su dei concetti di fondo. Il cibo innanzitutto deve essere buono, ecologicamente sostenibile, trasportato in modo ecologicamente ecosostenibile e deve avere il prezzo giusto. Il tema dell’energia è trasversale a quello del cibo
perché dobbiamo promuovere l’uso delle energie rinnovabili anche a evitare che la terra come pianeta e come suolo venga depredata e che per saziare la nostra fame d’energia si affamino milioni di esseri umani”.
 
Il presidente di Slow Food, Carlo Petrini – “L’idea principe di questa edizione è di coniugare sempre più il Salone del Gusto e Terra Madre, per rinsaldare il legame tra i prodotti della terra di qualità e i contadini. Perché saranno proprio questi ultimi che potranno farci uscire dall’attuale periodo di crisi. La comunità politica non ha voluto stanziare 30 miliardi di euro all’anno per abbattere la fame planetaria del 50%, mentre è stata prontissima a sborsare 2mila miliardi di dollari per salvare le banche. È inconcepibile. La comunità politica non ha capito che l’agricoltura sarà la terza rivoluzione industriale. Questa rivoluzione avverrà infatti nelle campagne, l’unico modo per creare nuova ricchezza attraverso energie pulite. Poiché l’agricoltura vive grazie alla forza del sole sotto forma di fotosintesi. La soluzione al momento di crisi la porteranno i contadini che saranno gli alfieri del cibo locale, della  stagionalità e della sobrietà, per conciliare la qualità con la quantità. I manager dovrebbero imparare dai contadini, per apprendere dalla loro sapienza secolare “il non buttar via niente”, il risparmiare, il riciclo e il riuso. Questa è la sostenibilità che salverà le economie malate. Il mondo contadino, quello che Nuto Revelli a dipinto come “il mondo dei vinti”, sarà il nuovo New Deal”.
 
La chiusura del ministro Zaia – “I contadini sono L’unica multinazionale che difendiamo”. Con queste parole il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Luca Zaia ha inaugurato la settima edizione del Salone del Gusto di Torino. “In un momento come questo vale la pena di dare un grande messaggio di appoggio all’economia reale: per sostenerla uno degli strumenti più validi è sicuramente il contenimento degli sprechi. I consumatori spesso si lamentano del caro prezzi – ha dichiarato Zaia – ma devono sapere che anche gli sprechi incidono molto: ogni anno finiscono nelle discariche italiane tonnellate di cibi e i vari punti vendita buttano via 240 mila tonnellate di alimentari non venduti: si potrebbero sfamare 600 mila persone con tre pasti al giorno”. Per questo il Ministro Zaia ha lanciato l’idea di una campagna di sensibilizzazione per educare i cittadini a non sprecare il cibo. “La Fao ci ricorda che 850 milioni di persone soffrono la fame e che ogni anno 3 milioni di persone muoiono di fame. Una mela ammaccata non deve finire in pattumiera, perché è ancora buona da mangiare, va cambiata la nostra mentalità. Bisogna difendere a spada tratta la stagionalità e la territorialità delle nostre produzioni, e in questo modo evitare che ogni anno finisca nella spazzatura circa un terzo dell’agroalimentare, come succede nel Regno Unito”.

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