A presentare il logo alla conferenza “Il nuovo progetto dei Presìdi Slow Food” è stata Raffaella Ponzio, responsabile della rete dei Presìdi italiani, durante l’incontro in sala CittaSlow del Lingotto Fiere: “oggi chiudiamo una fase e ci poniamo nuovi obiettivi: Slow Food attraverso il logo spenderà il proprio nome, ma pretenderà l’ennesimo salto di qualità da parte dei produttori. Abbiamo infatti stilato un rigido disciplinare insieme ai tecnici della Fondazione Slow Food per le Biodiversità, pretendiamo che venga rispettato, altrimenti non concederemo l’apposizione del logo.”
Indipendenza – Ma c’è un altro importante traguardo da raggiungere: l’indipendenza dei Presìdi. “Finora è stato Slow Food a occuparsi direttamente della rete dei Presìdi, ora proponiamo ai produttori di dar vita ad associazioni indipendenti, che potranno poi a loro volta affiliarsi. E’ una questione di responsabilità, che favorisce anche la nascita di meccanismi di autocontrollo: insomma saranno i produttori stessi a tutelarsi diventando i guardiani della qualità”.
Agricoltura – Roberto Burdese, presidente di Slow Food Italia, ha poi analizzato la situazione attuale dell’agricoltura e della qualità dei cibi: “L’Italia nel 2007 ha stanziato 24 milioni di Euro da dedicare alla ricerca nel settore primario, peccato che questo ingente finanziamento sia stato interamente assorbito dai progetti per lo sviluppo di prodotti OGM.”
Maggiore attenzione – Si è poi rivolto direttamente ai 177 Presìdi italiani, incitandoli a continuare a dimostrare coraggio e responsabilità: “Permettendovi di spendere il nostro nome compiamo una grande operazione di fiducia nei vostri confronti, sarà necessario aumentare quindi l’attenzione contro i “furbi”, ne basterà infatti solo uno per infangare dieci anni di lavoro e fatiche”.