“In giro per il mondo trovo quasi solo birra e superalcolici e in questo modo ci si allontana dal profumo della terra. E’ una cosa che mi manca, nonostante le soddisfazioni che mi danno la musica e i concerti. Io ci sono nata praticamente dentro il vino, l’ho pestato, ci ho dormito dentro le botti…”. Una passione per la terra, legata all’infanzia e alla vita girovaga di cittadina del mondo. Adesso l’obiettivo di Gianna Nannini, produttrice di Igt toscani, è quello di “tornare ad un gusto che riporti il vicino alla strada e alla gente”.
Ricordi e sensazioni – “L’odore del mosto e del vino – ricorda – è l’odore della terra in cui sono nata e in cui mi sento rinascere ogni volta che ci torno, con i suoi profumi, i suoi colori, la sua forza dirompente”. Giacca verde a strisce blu, girocollo, stivaletti di pelle, Gianna parla di fronte ad una folla di studenti in un’aula del Dipartimento di Scienze della Comunicazione della Università degli Studi di Siena. L’occasione, il primo appuntamento del progetto “Vino e Giovani”, del Mipaaf e di Enoteca Italiana, edizione 2008-2009, rivolto ai ragazzi tra 18-30 anni, per sensibilizzare le nuove generazioni ad un consumo consapevole e moderato del vino.
Nannini e Cotarella – Insieme all’enologo Renzo Cotarella, la produttrice Gianna Nannini presenta i suoi vini, tutti Igt toscani a base Sangiovese, che nascono dai vigneti dell’azienda di famiglia, la Certosa di Belriguardo, tra i colli senesi, a 7 km dalla città del Palio. La fattoria è un ex monastero, dove si produce vino dal XVI secolo. E le bottiglie richiamano, nei nomi e nelle etichette, un po’ atmosfere silenti e meditative. I vini più importanti si chiamano “Chiostro di Venere” e “Rosso di Clausura”. Ma c’è anche “Baccano”, vino più immediato e disinvolto. “E’ il mio preferito – spiega Gianna Nannini – un vino rosso toscano, colore rubino, con l’eclissi di luna e di sole nell’etichetta: allegro, come le giornate che trascorrevo da bambina tra le vigne e in cantina, quando seguivo la nonna Dina e la mamma (Giovanna ndr.) durante la vendemmia a Belriguardo”.
Dedica al vino – Gianna Nannini ha dedicato al vino parole di grande poesia. Il suo rapporto con questo prodotto, antico quanto i paesaggi mozzafiato di questa terra, tra campi viti ed ulivi, lo racconta così: “Il profumo del vino/ è l’odore della terra in cui nasco/ e rinasco ogni volta che ci torno/ Il sapore del vino/ mi accompagna e non mi lascia/ fa parte della vita come il respiro/ mi fa cantare l’anima/ mi fa sentire vicino alla gente/ mi fa amare più forte/. Il vino è nella radice del mio corpo / in movimento / è la sorgente delle note / che si aggrappano alla melodia / è l’ebbrezza che / ti fa sentire di dove sei / in mezzo ai campo di ogni paese /. E’ vino quello che è vivo/.