"Ieri la stragrande maggioranza degli agricoltori e dell’agricoltura toscana non erano in piazza a Firenze dove ha manifestato una componente significativa, ma non esclusiva e nemmeno maggioritaria del settore". Lo sottolinea Giordano Pascucci, presidente della Cia Toscana, in seguito alla manifestazione organizzata nel capoluogo toscano da Coldiretti. "Da tempo ormai – aggiunge Pascucci – è in atto da parte di Coldiretti il tentativo di accreditarsi come l’unica rappresentanza dell’agricoltura italiana", cercando – sottolinea la Cia regionale – sponde politiche ed istituzionali, che di tanto in tanto si manifestano; sollecitando l’adesione delle strutture economiche e provocando profonde spaccature, in particolare nei consorzi agrari e nelle cooperative, come ad esempio nei casi dei Consorzi agrari di Siena e di Grosseto.
Strategie condivise – Lo sviluppo dell’agricoltura, in particolare quella toscana – sostiene Pascucci – richiede strategie, azioni, sostegni diversificati e plurimi che possono realizzarsi solo con il concorso di una rappresentanza plurale, che non è prerogativa di una sola organizzazione ma di tutti coloro che operano a fianco ed in difesa degli imprenditori". La Cia ha ribadito Pascucci, è da sempre in Toscana in prima linea: "abbiamo scelto il metodo del confronto con le Istituzioni, spesso critico e determinato, ma sempre costruttivo e con l’unico obiettivo di risolvere i problemi ed ottenere risposte possibili, adeguate e tempestive". L’impegno e la mobilitazione della Cia di questi mesi hanno contribuito in maniera determinante a sbloccare con la Regione alcune emergenze che avevamo individuato, ed oggi si salda con quella in atto nei confronti di una Legge finanziaria tra le più punitive degli ultimi anni nei confronti dell’agricoltura. "Stupisce che la Coldiretti – aggiunge Pascucci – mentre boccia senza appello le politiche della Regione Toscana, si schieri apertamente a favore della Legge finanziaria e dei suoi tagli".
Problemi comuni – I problemi dell’agricoltura sono comuni a tutti, ed a maggior ragione in questa situazione di crisi economica è necessario che si superino l’autocelebrazione, l’autoreferenzialità, gli atteggiamenti strumentali; vanno messi da parte l’arroganza ed ogni tentativo di promuovere iniziative per provocare ulteriori divisioni nel mondo agricolo che, al contrario, ha bisogno di essere unito per relazionarsi con i soggetti della filiera, per poter tornare a crescere ed a competere. Apprezziamo la presa di posizione del presidente della Regione Toscana Claudio Martini, che confermando la prassi istituzionale seguita in questi anni, esclude rapporti privilegiati con qualche organizzazione. In questa direzione la Cia Toscana è disponibile, come ampiamente dimostrato in questi anni, ad intensificare le relazioni ed il confronto con le altre rappresentanze, a partire da quelle agricole, per individuare strategie ed iniziative comuni.