"La conferenza regionale sulla caccia dovrà dare risposte alle domande che il mondo agricolo e la Cia Toscana hanno posto da tempo per risolvere la propria e vera emergenza rappresentata dai danni alle colture provocati dalla fauna selvatica. Nei rapporti tra agricoltura e attività venatoria l’obiettivo primario deve essere quello di tutelare le coltivazioni e gli agricoltori". E’ quanto ribadito da Marco Failoni, della presidenza regionale della Cia Toscana, intervenuto al seminario sulla gestione sostenibile degli ungulati organizzato dalla Regione Toscana in vista della prossima conferenza regionale sulla caccia, prevista ad inizio 2009.
Le proposte della Cia Toscana – La Cia, infatti, ha chiesto alla Regione Toscana maggiore incisività nel governo del problema avanzando due proposte. "Occorre – ha spiegato Failoni – innanzitutto intervenire attraverso un piano straordinario di abbattimenti, che operi anche nelle aree protette e negli istituti faunistici, in modo da riportare la situazione sotto controllo. In secondo luogo è necessaria una profonda revisione del modello di gestione faunistico venatorio, anche modificando la legge regionale in materia, in modo da garantire una seria programmazione, maggiore capacità decisionale e la definizione di un sistema di responsabilità". "E’ l’ora dei fatti e dei risultati – ha concluso Failoni – ci auguriamo che la conferenza sappia proporre soluzioni chiare, obiettivi precisi e misurabili, azioni incisive che diano risposte in tempi rapidi. In questo senso apprezziamo vivamente le parole e gli impegni assunti nel suo intervento dal presidente della giunta regionale Claudio Martini".
L’intervento del presidente Martini – Nel corso del seminario, infatti, il presidente Martini era intervenuto sottolineando la portata politica generale del tema della gestione della fauna sostenendo la necessità di una discontinuità rispetto al passato ed affermando la priorità della tutela del reddito degli agricoltori soprattutto in una situazione di grave e generalizzata crisi economica. Roberto Beligni, vice presidente della Cia di Siena ha ribadito "non vogliamo più i danni, bisogna passare dalla gestione degli ungulati al loro controllo. Condividiamo ha concluso l’intervento del presidente Martini, e ci auguriamo che le giuste considerazioni da lui svolte si trasformino rapidamente in atti concreti".