Non piace alla Cia Toscana la riforma della Regione sui Consorzi di Bonifica. Per la Cia è necessario ridurre i costi salvaguardando autogoverno e rappresentanza, inserendo in Legge l’impegno ad un riordino della bonifica entro il 2009. Il Consiglio regionale sta discutendo in questi giorni l’ennesimo intervento legislativo in materia di Consorzi di bonifica – sottolinea la Cia Toscana -, ma la proposta di Legge, elaborata dall’assessore alle Risorse idriche Marco Betti non piace affatto Confederazione italiana agricoltori regionale, che esprime un giudizio severo per il metodo seguito e per i contenuti della proposta. "La proposta di Legge – sottolinea il presidente della Cia Toscana, Giordano Pascucci – rappresenta l’ennesima occasione mancata per rimettere ordine ed organicità alle attività di difesa idraulica e di bonifica in Toscana>>. Secondo Pascucci <<Da un lato la Regione Toscana evita di affrontare il problema del riordino complessivo e dall’altro, con il pretesto della necessità di adeguare la Legge alle disposizioni statali, scardina di fatto l’autogoverno ed il sistema di rappresentanza dei Consorzi di bonifica". Tutto – rimarca la Cia – in totale solitudine, senza confrontarsi con le parti sociali, in barba alla partecipazione ed alla concertazione.
"La nuova norma statale, che segue alla Legge Finanziaria 2008 – aggiunge Marco Failoni -, della presidenza regionale Cia -, impone alle Regioni di ridurre i costi di rappresentanza dei Consorzi prevedendo l’erogazione di compensi a non più di tre amministratori per ciascun Consorzio; ma non prevede vincoli relativi alla diminuzione della rappresentanza. La proposta della Regione Toscana – continua Failoni – introduce elementi del tutto estranei all’esigenza di adeguamento al quadro normativo nazionale, che appaiono inutili e dannosi, a partire dall’azzeramento degli organi dei Consorzi e dal loro “commissariamento”, che rappresenta un grave colpo al principio dell’autogoverno dei Consorzi di bonifica".
La proposta della Cia Toscana – Approvare subito una norma che preveda da un lato l’immediato adeguamento alla norma nazionale, attraverso l’istituzione del Sindaco revisore unico e la possibilità di determinare il compenso per la sola figura del Presidente del Consorzio; dall’altro lato l’impegno affinché la Giunta regionale presenti entro pochi mesi una organica proposta di riordino di tutta la materia affrontando le principali criticità del sistema emerse uniformando i sistemi di rappresentanza, di gestione e di contribuzione. "L’auspicio – dice Giordano Pascucci – è che venga aperta su questa proposta di Legge una fase di consultazione, come richiesto ufficialmente dalla Cia ai Presidenti delle commissioni consiliari competenti, in modo da poter illustrare le nostre riserve e le nostre proposte".
La Cia Toscana ha da tempo sottolineato l’esigenza di un riordino vero, in grado di dare omogeneità al sistema della bonifica in Toscana, razionalizzare i costi di gestione del sistema, promuovere la centralità del sistema delle imprese agricole nell’azione di manutenzione del territorio. "Purtroppo – secondo Pascucci – il dibattito politico in Toscana è ancora fermo alla stucchevole diatriba “consorzi sì, consorzi no”. E’ ora di fare qualche passo avanti. E’ ora di superare l’anomala situazione della bonifica in Toscana, divisa in due sistemi di gestione e di contribuzione, che non hanno più alcun senso, soprattutto dopo la revisione normativa sulle Comunità montane e dopo l’accordo Stato – Regioni sull’attività di bonifica. Attività di bonifica che si saldano con le attività e le problematiche legate alla manutenzione del territorio che sono entrambe di interesse prioritario per l’intera società toscana che occorre rafforzare per limitare i danni alle produzioni agricole, ma soprattutto alle strutture rurali che anche il maltempo di questi giorni hanno fortemente compromesso e danneggiato. E’ ora di assumere decisioni chiare e concrete, che diano certezza ai cittadini ed alle imprese agricole".