Il legno è una preziosa e versatile fonte di varie energie, che ha rappresentato nei secoli la principale risorsa di energia termica delle famiglie e delle industrie e oggi fornisce anche energia elettrica ed energia meccanica. Tra le motivazioni c’è l’aumento di sensibilità nei confronti dell’ambiente, ma anche il recente vertiginoso incremento del prezzo dei combustibili fossili, che ha reso interessante il legno per il suo basso prezzo e per l’affidabilità delle moderne tecnologie di combustione del legno. Di questo e di altre importanti informazioni si parlerà oggi pomeriggio all’aula Magna della Facoltà d’Agraria di Perugia (ore 15.30), dove verrà presentato, in prima nazionale, “Legno ed Energia. Come produrre energie con le biomasse legnose” il libro edito da Il Sole 24 ORE Business Media srl a cura di Antonio Brunori dal titolo
La presentazione del libro – Durante l’incontro di domani verranno fornite indicazioni economiche per l’uso ottimale dei combustibili legnosi a piccola scala (appartamenti, condomini, edifici pubblici, aziende agrituristiche) fino alla più ampia scala dei quartieri o delle città, confrontandone la convenienza economica rispetto ai combustibili fossili e alle Aziende fornitrici di energia (le E.S.Co.) che utilizzano fonti rinnovabili. L’incontro, presieduto dal Preside della Facoltà d’Agraria, professore Francesco Pennacchi, vedrà anche la presenza della libreria “Il Salvalibro” di Foligno, che metterà a disposizione dei partecipanti testi, manuali e manoscritti tecnici e scientifici prodotti dal 1850 ad oggi, tutti inerenti le scienze agrarie, botaniche e forestali, dando a questo incontro di grande attualità anche uno spessore storico e culturale. “Il volume – spiega Antonio Brunori, direttore responsabile della rivista del Consiglio dell’Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali – analizza i pregi e i difetti dei vari tipi e forme di legno e delle diverse tecnologie di combustione, dalla piccola caldaia agli impianti di rigenerazione. Non va dimenticato che il legno rappresenta un importante mezzo di valorizzazione dei boschi e delle campagne italiane. Le biomasse legnose di origine agroforestale e industriale, infatti, tagliate a pezzi o trasformate in cippato, briquette, pellet o biocombustibile liquido e gassoso possono produrre energia elettrica, energia termica (sia per riscaldare che per rinfrescare), ma anche energia meccanica (per l’autotrazione)”. Attualmente i boschi italiani sono sottoutilizzati, perché solo il 25% della crescita annuale viene periodicamente tagliata, lasciando il restante 75% come dote del patrimonio forestale. Questo fenomeno di abbandono dura da alcune decenni e spiega come sia possibile che la superficie boschiva italiana sia raddoppiata negli ultimi 50 anni, arrivando a circa 10,4 milioni di ettari (dato dell’Inventario Forestale Nazionale del Corpo Forestale dello Stato, 2005), nonostante l’azione distruttiva degli incendi. Il contributo del legno alla riduzione dell’effetto serra (è CO2 neutrale) è un altro dei motivi per cui le biomasse legnose siano considerate il combustibile rinnovabile per eccellenza.