A Natale è ancora un trionfo della tradizione. E così la crisi economica e il calo dei consumi non colpiscono i dolci tipici di queste feste: panettoni e pandori. Le vendite non registrano flessioni, anzi per quelli “artigianali” si ha un aumento del 5 per cento rispetto allo scorso anno. E’ quanto rileva la Cia-Confederazione italiana agricoltori per la quale questo successo è dovuto anche grazie alla nostra agricoltura che fornisce materia prima di grande qualità, come latte, uova, burro, frutta, farina e zucchero. Per queste feste -afferma la Cia- si venderanno più di 120 milioni di confezioni di panettoni e pandori per un giro d’affari che si avvicina ai 650 milioni di euro. In aumento, oltre a quelli “artigianali”, quelli classici (più 2 per cento rispetto al 2007), mentre quelli farciti perdono terreno.
Vince l’artigianale – Sono, comunque, i dolci “artigianali” a mettere a segno il vero successo. Secondo le ultime rilevazioni, le vendite di panettoni e pandori “del pasticciere” dovrebbero superare i 120 mila quintali per un valore di circa 240 milioni di euro. I prezzi sono rimasti pressoché stabili, con aumenti solo per prodotti particolari.
Verona produce – Panettoni e pandori – sostiene la Cia – costituiscono circa i tre quarti del mercato dei lievitati da ricorrenza e il 70 per cento di questi viene prodotto nella provincia di Verona, un mercato che assorbe 140 mila tonnellate tra burro, uova, zucchero, farina e lievito, oltre, ovviamente, ad una grande quantità di confetture, crema e frutta secca. Panettoni e pandori risultano così tra i prodotti più amati dagli italiani per il periodo natalizio. Difficile che sulle tavole delle feste manchino questi dolci tradizionali. Non solo, grazie alla “normativa protetta”, i due prodotti simboli del Natale vengono acquistati con più sicurezza dalle famiglie e conquistano importanti fette di mercato anche all’estero.
Si compra al supermercato – Per quanto concerne le vendite, panettoni e pandori si acquistano, secondo recenti rilevazioni, sempre più al supermercato (68 per cento) e all’ipermercato (18 per cento), mentre si mantengono stabili le quote di pasticcerie, negozi alimentari e discount. Diverso, invece, l’identikit del consumatore di questi dolci. Il pandoro è scelto maggiormente tra i giovani, il panettone trova consensi tra gli over 40. Nel successo di questi due prodotti c’è anche il contributo alla qualità fornito dagli agricoltori i cui prodotti permettono di avere dolci sempre più apprezzati. Dalle uova alla farina, dalla frutta sia fresca che secca, allo zucchero, al burro, al latte. Insomma, un impegno che premia i nostri imprenditori agricoli e fa grande il settore dolciario “made in Italy” che continua a crescere a livello nazionale e ad affermarsi all’estero.