E’ legge il decreto sulla competitività del settore agricolo. Per tre anni, quindi, è stata disposta la riduzione del 75% dei contributi previdenziali dovuti dalle imprese agricole che operano nei territori montani particolarmente svantaggiati e del 68% per le medesime imprese che operano in zone agricole svantaggiate. La legge, però, non risponde adeguatamente al problema delle agevolazioni contributive concesse dalla legge 81/2006 alle imprese agricole ricadenti in zone montane o svantaggiate scadute a fine 2008.
Le novità – Dal 31 marzo 2009, quindi, le imprese agricole, indipendentemente dalla loro collocazione territoriale, si troveranno a dover versare i contributi per i dipendenti in misura piena. A questo si aggiunge che alla fine del 2008 è scaduto anche il blocco degli aumenti contributivi annuali nella misura del 0,20% e del 0,50% rispettivamente a carico del datore di lavoro e del dipendente. Con il medesimo provvedimento è stato precisato che i Consorzi di Bonifica, così come le Pubbliche Amministrazioni, possono stipulare con le imprese agricole delle convenzioni dirette senza necessità di gare pubbliche, per l’affidamento di una serie di servizi, tra i quali vi sono certamente i lavori per la regimazione delle acque, la pulitura di fossi e canali.