Entro il 2010 altre 32 mini centrali di teleriscaldamento a biomasse saranno accese in tutta la Toscana, per un investimento complessivo di 8 milioni di euro di cui oltre la metà da contributo pubblico (il resto da privati, comuni, gestori). Centrali che andranno ad aggiungersi alle 20 già funzionanti nella regione, e che secondo i protagonisti della filiera del legno necessitano di maggiore competitività attraverso piattaforme logistiche e un accordo regionale di filiera. Numeri e strategie che collocano la Toscana nell’elite delle regioni che hanno maggiormente investito nelle energie rinnovabili, in particolare sulle biomasse legnose, come è emerso nel secondo workshop “Legno-Energia: una filiera competitiva e sostenibile”, che si è tenuto San Marcello Pistoiese (Pt), organizzato dall’Associazione Regionale Boscaioli Toscana (Arbo) e dall’Arsia, Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione nel settore Agricolo forestale, nell’ambito del progetto Progetto Europeo “Biomass Trade Centres – piattaforme logistico-commerciali per i combustibili legnosi” finanziato dal Programma Europeo Intelligent Energy Europe. Grande la partecipazione delle istituzioni locali, mondo scientifico e addetti ai lavori.
Filiera unita – L’incontro, che ha messo a confronto le esperienze della Toscana, con quelle nazionali e internazionali, relative alla produzione e l’utilizzo energetico dei combustibili legnosi, ha visto le relazioni di Valter Francescato, presidente di Aiel (Associazione italiana energie agroforestali) e di Gianfranco Nocentini dell’Arsia, in cui sono emersi gli obiettivi e i primi risultati del progetto. Sono state poi presentate otto diverse esperienze di filiera. Il legno-energia è una realtà ormai anche in Toscana grazie all’azione sinergica dei produttori e delle istituzioni, sottolinea l’Arbo. Molte reti di teleriscaldamento (una ventina) sono state realizzate negli ultimi anni e altre trentadue saranno realizzate (entro il 2010) con il recente rifinanziamento del piano straordinario di investimenti della Regione Toscana. "Si tratta di una crescita importante e positiva della filiera – afferma Carlo Franceschi di Arbo Toscana –, che adesso richiede uno sforzo di regolazione del mercato. In questo senso va l’iniziativa congiunta di Cia e Arbo Toscana – prosegue – che ha chiesto alla regione di aprire un tavolo per promuove un vero e proprio accordo di filiera per il comparto legno energia".
Obiettivi – "Il messaggio che emerge dal workshop è chiaro – afferma Marco Failoni vicepresidente Aiel –, per portare il valore aggiunto del comparto legno-energia alle imprese forestali occorre lavorare all’organizzazione della filiera che va dalla raccolta alla commercializzazione del combustibile e dell’energia, ponendo l’attenzione soprattutto su due aspetti. E’ fondamentale un’organizzazione della logistica attraverso la realizzazione di piattaforme di stoccaggio e distribuzione del cippato. Inoltre è necessaria una strutturazione del mercato del cippato, con accordi che determinino standard qualitativi, garanzie dell’origine del prodotto, prezzi, per promuovere l’utilizzo delle risorse locali dando certezze agli operatori ed agli utenti".