L’Istat presenta i risultati economici del settore agricolo per l’anno 2006, con riferimento all’universo delle aziende agricole definito secondo i criteri adottati dall’Unione europea. Le stime sono state elaborate sulla base delle informazioni raccolte mediante la Rilevazione sui risultati economici delle aziende agricole (REA) e la Rilevazione della rete contabile agricola (RICA), condotte in collaborazione con l’Istituto nazionale di economia agraria (INEA) attraverso modalità coordinate con le Regioni e le Province autonome.
Anno 2006: i numeri – Nel 2006 il numero di aziende agricole attive in Italia e’ stato pari a 1,6 milioni, con 1,2 milioni di unita’ di lavoro, di cui 185 mila unita’ di lavoro dipendente, con una produzione di 37,1 miliardi di euro e un valore aggiunto di 22 miliardi di euro, valutati ai prezzi di base. Lo rileva l’Istat nell’indagine sui risultati economici delle aziende agricole per l’anno 2006. Le aziende agricole hanno realizzato poco meno di 23 mila euro di prodotto (di cui il 92,4% commercializzato), con una diminuzione del 3% rispetto al 2005. Il risultato lordo di gestione (RLG) si e’ attestato a poco piu’ di 13 mila euro per impresa ed e’ risultato inferiore dell’1,8% rispetto al 2005. Sempre rispetto al 2005, il numero di aziende e’ aumentato dell’1,2% mentre l’occupazione, la produzione e il valore aggiunto si sono ridotti rispettivamente del 3,5%, dell’1,8% e del 3,4%. Il 75% delle aziende agricole, segnala ancora l’Istat, e’ caratterizzato dalla presenza di meno di una unita’ di lavoro, il 97% e’ costituito da aziende individuali e il 98% a conduzione diretta. Il 10,7% delle aziende produce esclusivamente per l’autoconsumo, mentre appare significativo il peso delle unita’ produttive multifunzionali, in termini di numerosita’ (10,3%), unita’ di lavoro (17,7%), produzione (25,4%) e valore aggiunto (23,8%). La produzione delle aziende agricole e’ costituita per il 97,5% da attivita’ agricola in senso stretto, per l’1,5% da altre attivita’ connesse con l’agricoltura (agriturismo, lavori agricoli eseguiti per terzi, manutenzione del paesaggio, ecc.) e per il restante 1% da attivita’ di trasformazione dei prodotti agricoli. Una quota significativa della produzione, valutata al lordo della variazione delle scorte, non e’ venduta sul mercato ma viene reimpiegata nella produzione (5,8%) o consumata dalle stesse famiglie agricole (2,0%). I ricavi dell’attivita’ agricola sono determinati principalmente dalla vendita di prodotti vegetali (63,8%), di prodotti zootecnici (18%) e di animali per la macellazione (16,5%). Tra gli altri ricavi (1,7%) quelli derivanti da lavori agricoli eseguiti per terzi sono pari allo 0,4%.