L’utilizzo dei vaucher vendemmia, successivamente estesi a tutte le attività agricole e rivolti anche ai lavoratori stagionali, ha avuto un grandissimo successo nel primo anno di sperimentazione.
Lo ha sottolineato il sottosegretario alle politiche agricole Antonio Buonfiglio, rispondendo in commissione Agricoltura all’interrogazione a risposta immediata presentata dal deputato Massimo Fiorio (Pd-Piemonte) sull’esito del primo anno di sperimentazione dei vaucher vendemmia, i buoni finalizzati a favorire l’emersione del lavoro nero e a offrire un’integrazione di reddito per studenti e pensionati. Nella risposta Buonfiglio fa presente che la vendita dei buoni lavoro si è articolata in due fasi successive: durante la prima sono stati emessi vaucher solo per la vendemmia 2008, successivamente si è estesa la portata a tutti i lavori agricoli, inclusi quelli stagionali. L’iniziativa ha riscosso un ampio gradimento da parte delle imprese agricole che hanno impiegato oltre 671mila buoni, che corrispondono a circa 120mila giornate di lavoro “emerse”, cioè in buona parte sottratte al lavoro nero. A livello territoriale, continua il sottosegretario, le aziende del Nord hanno fatto un ampio ricorso a questo strumento, con il 65% dei tagliandi acquistati, mentre al Centro si registra il 33% e al Sud solo il 3%, un risultato deludente causato in buona parte dal regime di agevolazioni per il Mezzogiorno che non rende competitivo il sistema dei vaucher. Comunque, ha concluso Buonfiglio, è auspicabile il consolidamento dell’impiego di questo sistema per il settore vitivinicolo e l’estenzione anche in altri comparti che necessitano di manodopera stagionale come l’olivicoltura.
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