"La conversione in legge del DL ‘milleproroghe’ avrebbe potuto rappresentare uno strumento per rispondere agli innumerevoli problemi del comparto Agricoltura e Pesca che attendono una soluzione. Invece il Governo ha mancato un’altra occasione". Lo dichiara il Ministro ombra per le Politiche agricole, Alfonso Andria, che nel suo intervenuto in Aula ha aggiunto: "Il maxiemendamento al decreto – sul quale il Governo ha posto la fiducia, con procedura ormai abituale, che comprime, fino a mortificarlo, il ruolo del Parlamento – esclude, contrariamente a quanto il Pd aveva proposto con propri emendamenti, il beneficio del canone ricognitorio a favore della pesca e dell’acquacoltura, l’interpretazione autentica del contenzioso INPS relativamente ai contributi SCAU, la proroga dal 31 marzo al 31 dicembre 2009 delle agevolazioni previdenziali nelle aree svantaggiate e nelle zone montane".
Andria sull’Ici – Inoltre, Andria ricorda che "il Governo aveva presentato alla Camera un emendamento contenente disposizioni in materia di ricostruzione dei debiti degli imprenditori agricoli della regione Sardegna: una questione delicata e aperta che si trascina dai primi anni Novanta e che trova soluzione soltanto in prossimità delle elezioni regionali. Come PD abbiamo semplicemente rilevato che sarebbe stato ingiusto non prevedere analoghe agevolazioni per le imprese agricole operanti nel resto del territorio nazionale. Ma non siamo stati ascoltati". "Le uniche eccezioni sono rappresentate dall’esenzione dall’ICI sulle unità immobiliari aventi requisiti di ruralità e pertanto non considerati fabbricati, una questione più volte sollevata dal Pd".
Si può fare di più – "Una apprezzabile misura di trasparenza – aggiunge poi Andria – è contenuta nella nuova formulazione dell’art. 3 che introduce una disposizione secondo la quale si prevede il controllo parlamentare sulle nomine presso gli Enti vigilati dal Ministero per le Politiche Agricole". "Occorrerebbe tuttavia – conclude il ministro ombra – chiarire le modalità delle nomine, su cui chiediamo un urgente approfondimento evidenziando la necessità del rispetto del principio di evidenza pubblica e di accorta selezione per merito e per competenza