"Con il voto favorevole anche della Camera si pone fine ad una situazione che stava creando gravi problemi alle aziende agricole italiane già alle prese con difficoltà economiche dovute ad una crisi generalizzata, imprenditori che avrebbero dovuto sostenere ulteriori oneri, per quelli che sono soltanto fabbricati strumentali all’esercizio delle attività agricole". Andrea Sisti, presidente Conaf esprime grande soddisfazione per l’approvazione da parte del Parlamento del decreto “Milleproroghe” che riguarda, fra l’altro, la norma che conferma la non assoggettabilità dei fabbricati rurali all’Ici. "L’Ici sui fabbricati rurali – prosegue Sisti – sarebbe stata una tassa in grado di colpire in modo ingiustificato ed indiscriminato tutti gli agricoltori possessori di fabbricati rurali che in questi anni hanno provveduto al pagamento dell’Ici sui propri fabbricati mediante la tassazione del valore dei terreni agricoli che ricomprende anche quello dei fabbricati". Per questo il Consiglio dell’Ordine nazionale dei dottori agronomi e dottori forestali aveva auspicato il voto favorevole anche della Camera e apprezzamento "davanti ad una decisione secondo cui le unità immobiliari – conclude Sisti -, anche iscritte o iscrivibili nel catasto fabbricati, per le quali ricorrono i requisiti di ruralità previsti dall’art. 9 del dlgs 557/93, non potranno essere tassate ai fini dell’imposta comunale sugli immobili. Finalmente si fa chiarezza sull’applicazione di una tassa che fino ad oggi i comuni potevano applicare con una diversa interpretazione".
La Cia Toscana – Apprezzamento della Cia Toscana per l’approvazione alla Camera del decreto “Milleproroghe” che prevede anche la non assoggettabilità dei fabbricati rurali all’Ici, in possesso dei prescritti requisiti. Con 284 voti favorevoli, 243 contrari l’aula di Montecitorio ha licenziato il provvedimento nello stesso testo del Senato. Il voto finale sul provvedimento e’ previsto per martedì prossimo. “Si tratta di una notizia molto positiva per l’agricoltura toscana – sottolinea Giordano Pascucci, presidente della Cia Toscana -, considerato che in questo momento di crisi del settore, la pretesa di fare pagare una nuova imposta alle aziende agricole avrebbe rappresentato una forzatura inammissibile da parte di alcune Amministrazioni comunali. Comuni che già stavano emettendo le cartelle esattoriali per richiedere cinque anni di imposta arretrati, con tariffe ed aliquote, non tenendo in alcun conto le caratteristiche strutturali dei fabbricati di campagna. Così si è evitato alle aziende agricole una forte crescita della pressione fiscale, di alcune migliaia di euro, anziché agevolazioni e provvidenze.
La Cia Siena – Positiva anche la reazione della Cia Siena che sottolinea come "in un momento di forte crisi per tutta l’economia, fosse una pretesa far pagare alle aziende agricole una nuova tassa". Un via libera, quello della Camera, che dà un po’ di respiro ad un settore in difficoltà.